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moocSono passati tre anni dalla nascita dei cosiddetti MOOC, ovvero delle piattaforme on line che permettono di accedere a corsi universitari stranieri a distanza di eccellente qualità, tenuti anche dalle università più prestigiose del mondo come Yale, Harvard e Stanford.

I più famosi MOOC sono Coursera, EdX e Udacity, tutte piattaforme che offrono agli studenti un’istruzione di altissimo livello, sdoganata dal fatto di essere iscritti in toto all’università e utilissima per chi vuole arricchire il curriculum o farsi una cultura su un particolare argomento. Si tratta di corsi completi, che vengono sostenuti anche nell’arco di molti mesi e che si completano con esami on line. I MOOC offrono, quindi, un’educazione democratica, che ha riscosso un grande successo in tutto il mondo ma che ora sta per ‘traballare’ in quanto manca un piano di business che la sostenga.

Come tutte le start up, anche i MOOC hanno iniziato la loro attività senza disporre di un piano di business stabilito a lungo termine. I MOOC hanno finora proposto dei servizi gratuiti che potrebbero diventare a pagamento oppure proporsi alternativi per sostenere i costi dell’azienda. Non si tratta di costi variabili intensi, in quanto questa voce non è saliente nel bilancio, ma di costi fissi che ci sono e non vanno ignorati. La strada da percorrere potrebbe, quindi, essere diversa, quindi richiedere un apporto economico come ha già fatto con successo il portale di tutorial di informatica Lynda.com, oppure scegliere di mantenere il servizio gratuito per i studenti di tutto il mondo e richiedere solamente un apporto economico per il rilascio di certificati ‘verified‘ come ha già fatto Coursera.

trading onlineLa crisi economica sta spingendo molti italiani a cercare strade lavorative diverse e ad inventarsi un lavoro. Un classico esempio, molto alla moda, è quello del trader che attira molte menti attirate dal guadagno facile.
Il settore però non se la passa bene. Da un lato aumenta la proposta online di aziende che riescono a erogare corsi via web e dall’altra troviamo banche che tagliano il settore dei consulenti che lavorano nelle loro divisioni legate agli investimenti.

Come segnalato da una prestigiosa rivista americana, circa un quarto dei dipendenti e gli operatori che lavorano presso le banche di investimento hanno perso il proprio lavoro. Il mestiere del trader si sta spostando sempre di più verso l’online.

Ma può diventare effettivamente un lavoro a tempo pieno ? Abbiamo intervistato Francesco Romano, uno dei trader italiani di successo che ci ha spiegato alcune cose.
Il settore è inquinato di molte pubblicità che permettono di fare soldi facili in tempi brevi. Si pensa erroneamente che ci siano formule magiche che in pochi click permettano di diventare ricchi. Questa forma di comunicazione errata non è un bene per il nostro settore.

Da un punto di vista psicologico è molto affascinante credere alle favole ma la realtà è ben diversa. Il trading è un lavoro come un altro che richiede passione ed impegno. I risultati dopo un po’ arrivano e sono davvero incredibili ma non si deve commettere l’errore di pensare che sia un gioco.

Molta gente che intraprende questa carriera non è preparata per farlo, non ha alcune competenze né passione per quello che fa.
Ed è per questi motivi che assistiamo al proliferare di corsi e servizi a pagamento sul web dedicati ad una possibile professione che sta prendendo sempre più forma. La formazione però si sta spostando sempre di più dall’offline verso l’online come ci spiega Francesco per questo motivo le stesse banche di investimento hanno bisogno di meno personale oltre al fatto che ci sono meno soldi in giro.

Diventare trader : lavoro possibile ?

Nel 1999 la regolamentazione del settore ha permesso l’ingresso nel mercato di molte società che hanno iniziato ad offrire servizi telematici sempre più avanzati. Abbiamo assistito così all’avanzare di società di brokeraggio che operano ormai sempre di più via Internet.

E’ nata così la figura del trader, un soggetto che è in grado da casa attraverso una semplice connessione alla rete ed un personal computer di negoziare su titoli azionari, derivati, future e valute. Per definirsi tale però il trader deve esercitare questa attività come lavoro a tutti gli effetti e non come hobby o nel tempo libero. Cosa bisogna fare allora per avere successo ? E nata così sempre di più una esigenza di formazione che si è concretizzata in corsi che ormai sono principalmente erogati via web.

Corsi di trading : la situazione italiana

Rebecca Healey, una analista di una società internazionale ha evidenziato come l’industria europa del brokeraggio sia ancora in una fase di transizione. I comparti dedicati agli investimenti nelle banche subiranno ulteriori tagli complice una offerta online che si fa ogni giorno più forte.

E in Italia come siamo messi ? L’offerta è buona e variegata, in particolare :

Oltre a questi è possibile ovviamente iniziare imparando a fare trading consultando dei libri come quelli proposti dagli analisti del Sole 24 ore o sulla libreria di TradingLibrary, tutti in linguai italiana.

Imparare il trading online sui forum?

Da quando esiste internet, esistono anche numerosi forum di discussione e la finanza non fa eccezione. In questa sede non vogliamo esprimere un giudizio di merito generale sui forum ma vogliamo solo mettere in guarda tutti coloro che vorrebbero imparare il trading sui forum. Purtroppo le informazioni che si trovano sui forum finanziari, anche sui più famosi, non sono affidabili al 100%. In alcuni casi gli utenti sono competenti e scrivono cose saggie, in altre molto meno. Basta anche vedere quali sono le opinioni sul trading online che vengono comunemente espresse sui forum. In alcuni casi pare che il trading online sia una specie di macchina automatica per fare soldi, in altre invece una sorta di truffa ben archettettata ai danni dei trader. Sappiamo bene che sono entrambe opinioni sbagliate, eppure sui forum hanno largo spazio. Questo è sufficiente a dimostrare quanto poco siano utili i forum per i principianti. Diverso è il caso di coloro che hanno già completato il loro percorso per diventare trader e quindi possono confrontarsi, con cognizione di causa, con gli altri utenti, magari per discutere di idee relative all’andamento del mercato.