Sono state arrestate undici persone tra imprenditori, dirigenti e funzionari del ministero delle Politiche agricole per corruzione e turbativa d’asta su erogazione di contributi statali, a cui si aggiungono i sequestri di beni per oltre 22 milioni di euro.

Giuseppe Ambrosio, direttore generale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, considerato il “Centurione”, da cui deriva il nome dell’intera operazione, è finito in manette insieme alla moglie, Stefania Ricciardi, dirigente dell’ufficio Promozione della qualità agroalimentare, in manette anche un altro dipendente del ministero. Per Ambrosio l’accusa “non è soltanto quella di avere favorito, dietro compenso, alcuni imprenditori ma anche di avere cooperato alla concessione di contributi pubblici in favore del Comune di Maratea (Potenza) e di Todi (Perugia), rispettivamente per 63.500 e 125.000 euro, ricevendo in cambio l’omessa vigilanza edilizia da parte dei soggetti preposti su alcune opere realizzate abusivamente nelle ville di proprietà. Ville per la cui realizzazione il funzionario ha impiegato risorse per 1.273.000 euro”, da ritenersi “non coerenti con il proprio reddito familiare”: partendo da questi dati le Fiamme gialle hanno ricostruito i redditi ed il patrimonio dei coniugi Ambrosio dal 1993 al 2008, appurando una rilevante sproporzione di oltre 925.000 euro tra entrate e uscite.