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Sono arrivate le pagelle che indicano la trasparenza dei paesi, ovvero il tasso di corruzione che si registra in media negli Stati del mondo. A darle ci ha pensato come ogni anno Transparency International, che ha valutato con attenzione i dati di ogni Stato, tracciando una classifica che vede l’Italia proporsi peggio solo della Bulgaria per quanto riguarda il vecchio continente.

Che l’Italia nutra un serio problema con la corruzione in ambiente pubblico era cosa risaputa, non possiamo certo far finta di nulla. Ma quando sono gli esperti a dirlo e a ribadirlo al mondo intero, la ferita può fare un po’ male. Il nuovo report stilato da Transparency International, il Corruption Preceptions Index del 2015, ha infatti fotografato un paese che si pone al 61simo posto della classifica globale, il che tradotto in termini pratici sta a significare che l’Italia è un paese dove c’è molta corruzione.

L’indice, che viene redatto ogni anno dall’associazione, tiene conto della credibilità del paese agli occhi di esperti del settore e di uomini d’affari, e analizza i dati che interessano il malaffare nelle amministrazioni pubbliche dei singoli Stati. Ebbene, l’Italia si è quindi piazzata in fondo alla classifica, anche se ha guadagnato otto posizioni in senso positivo rispetto al 2014. Il punteggio ricevuto dal Bel Paese è di 44 su 100. Purtroppo le otto posizioni guadagnate sono il frutto della caduta di altri Stati, perché nella pratica l’Italia ha migliorato solo di un punto reale la sua posizione in classifica. Le ragioni vanno ricercate nel miglioramento della Pubblica Amministrazione e nelle recenti norme sul ‘whistleblowing‘.

La classifica ha registrato al primo posto paesi come la Danimarca, la Finlandia e la Svezia, quindi la penisola scandinava al completo. A chiudere la classifica ci hanno invece pensato Stati come la Corea del Nord e la Somalia, mentre alcuni paesi quali l’Australia, il Brasile, la Spagna e anche la Turchia hanno registrato scivoloni importanti verso gli ultimi posti della classifica.

tasse sulla casa italiaLa città di Davos, in Svizzera, non è solo famosa per essere uno dei luoghi forse più ricchi di tutto il pianeta, ma anche perché ogni anno viene stilata una classifica che fotografa le condizioni globali delle città del mondo ed elegge i luoghi dove si vive meglio.

Davanti alla platea del World Economic Forum che si è tenuto in questi giorni, è stato quindi annunciato qual è il paese dove si vive meglio al mondo ed è stata presentata la classifica internazionale dei luoghi migliori dell’universo. La classifica non è certo stata stilata a caso, ma redatta da un pool di esperti che appartiene al WPP BAV Consulting e alla Wharton School University of Pennsylvania, e il tutto è stato fatto in collaborazione e con la consulenza dell’US News & World Report.

60 sono stati i paesi presi in considerazione per redigere la classifica più ambita dell’anno, che ha posizionato al 25simo posto, ovvero all’inizio dei luoghi considerati positivi per viverci, lavorare e anche trascorrere le vacanze lo Stato di Israele. Le ragioni che hanno indotto i redattori ad includere i paesi sono state multiple e hanno spaziato dalla qualità di vita alla stabilità politica ed economica, tenendo conto di caratteristiche quali la sostenibilità, i trasporti, l’influenza culturale, l’influenza economica, l’imprenditorialità, l’educazione, l’avventura, il patrimonio culturale, il potere e ovviamente la qualità della vita di ogni giorno.

I dati raccolti sono stati quindi incrociati con il PIL procapite estratto dai dati del 2014 e la classifica ha visto piazzarsi il nostro paese al 13simo posto, con tanti punti guadagnati per la ricchezza del patrimonio culturale E il podio? Al terzo posto di questa prestigiosa classifica incontriamo l’Inghilterra, mentre la medaglia d’argento va al quieto ed economicamente stabile Canada. Medaglia d’oro alla Germania, paese che ha sbaragliato ogni concorrenza dal punto di vista economico, politico, sociale e dell’offerta culturale.

B-6894-trentoDicembre è tempo di classifiche, e molti italiani possono rispecchiarsi o apprendere se la propria città o i propri stili di vita sono considerati ‘in’ oppure ‘out’ dalle classifiche del momento. Ecco quindi una lista davvero classica, che permette di capire qual è la città italiana dove si vive meglio, dove il livello di bontà della vita è elevato e dove i bambini possono crescere bene per livello di istruzione e qualità dei servizi offerti. Si tratta dell’annuale classifica di Italia Oggi, che fotografa nel complesso le città del paese ed elegge le migliori a livello nazionale.

Anche quest’anno si è proclamata vincitrice la città di Trento, che ha sbaragliato le altre concorrenti assieme a Bolzano e anche a Pordenone. Sono infatti queste le città dove si vive meglio in assoluto in Italia, per qualità dell’ambiente, dei servizi e anche per previsioni legate al futuro. I parametri impiegati da Italia Oggi sono stati nove, ovvero ambiente, affari e lavoro, disagio sociale e personale, criminalità, servizi scolastici e finanziari, popolazione, tempo libero, sistema salute e tenore di vita.

E’ il sesto anno che Trento si propone ai vertici della classifica, fatto che rivela la capacità del capoluogo trentino di superare la crisi economica e di mantenere alti standard di offerta alla sua popolazione. Fanalini di coda le città di Carbonia Iglesias, di Enna e di Medio Campidano, luoghi che hanno poco da offrire agli abitanti e che non si rivelano appetibili neanche dal punto di vista dello sviluppo futuro.

La classifica ha inoltre considerato che Bologna è la città migliore nella quale vivere per quanto riguarda gli affari e il lavoro. Pordenone ha sbaragliato la concorrenza per quanto riguarda la sicurezza, mentre le città della Toscana si sono guadagnate il podio per quanto riguarda lo sport e il tempo libero. Nel complesso sono le città del Trentino a vincere ogni competizione sulla carta, grazie all’altissimo tenore di vita e alle possibilità economiche, le quali si legano ad una qualità ambientale molto elevata e a proposte di tempo libero più che eterogenee.

graduation009Secondo l’annuale classifica dell’Università di Jao Tong di Shangai, Bologna è la migliore università d’Italia ed è anche l’università più antica del mondo occidentale (nasce nel 1088 d.c.).
Se questo primato nazionale appaga l’ateneo bolognese, l’Italia però non ottiene una performance altrettanto gratificante a livello internazionale. L’università di Bologna infatti si classifica tra le mgliori 500 nel mondo ma soltanto tra la 151esima e la 200esima posizione.

In quello che appare una vera e propria bocciatura del sistema universitario italiano, Torino e il Piemonte non si distinguono certo dalla generale débâcle. Nessun ateneo nostrano, infatti, compare tra i top 150 nella graduatoria delle 500 migliori università del mondo che ogni anno, a metà agosto realizza, l’ateneo Jao Tong di Shangai pubblicando l’Academic Ranking of World Universities (Arwu).

Bologna, che occupa la posizione “più alta”, si piazza appena tra la 151ᵃ e la 200ᵃ posizione. Qualche scalino più giù ci sono Milano, Padova, Pisa, Roma La Sapienza, e finalmente Torino. In tutto, nella classifica generale mondiale si contano solo 21 atenei italiani, cifra ben lontana dalle 146 presenze statunitensi.

E certo stupisce la totale assenza dalla classifica generale del Politecnico di Torino, da sempre fiore all’occhiello dell’establishment cittadino, fucina di generazioni di ingegneri per il sistema Fiat e di una caterva di manager e amministratori pubblici. La tradizionale competizione con il “cugino” Politecnico di Milano sembra, almeno per il momento, premiare l’istituto d’Oltreticino che riesce, nonostante la Caporetto complessiva, a piazzarsi tra la 201ᵃ e 300ᵃ posizione.

Unica consolazione per l’Ateneo di corso Duca degli Abruzzi il riconoscimento che ottiene per l’insegnamento della matematica: in questa categoria ottiene un World Rank 151-200 da condividere con la Sissa di Trieste, Bologna, Calabria e Tor Vergata.

Il podio è tutto statunitense: al primo posto Harvard, seguita da Stanford e Massachusetts institute of technology (Mit). A dire il vero, sulle prime diciotto posizioni ben sedici vanno ad atenei basati negli States e due alle britanniche Oxford e Cambridge (rispettivamente in quinta e nona posizione).

Buoni risultati anche per l’istituto di tecnologia di Zurigo (19esima posizione), le università di Tokyo e Kyoto e diverse francesi. Conquistano posizioni, tra le prime cinquanta migliori del mondo, anche l’università di Copenaghen (39esima), di Melbourne (44esima) e due istituti tedeschi: Heidelberg e Monaco.

l43-leonardo-vecchio-120605192009_bigMilano Finanza  pubblica la classifica degli uomini più ricchi di Borsa. Leonardo Del Vecchio guida la classifica dei Paperoni di Borsa 2014 in virtù delle partecipazioni in società quali, tra le altre, Foncière des Regions, Generali Ass., Luxottica, Space e Unicredit (valore pari a 15,165 miliardi di euro, calcolato al 6 agosto 2014).

Precede i fratelli Gianfelice e Paolo Rocca (Tenaris, 11,425 miliardi di euro) e la coppia Miuccia Prada-Patrizio Bertelli (Prada, 10,487 miliardi di euro). Rispetto alla classifica del 2013 si verifica quest’anno un’inversione tra la seconda e la terza posizione a causa del calo maggiormente accentuato di Prada (-27,89%) rispetto a Tenaris (-4,33%).

In 4ª e 5ª posizione della classifica arrivano le conferme dei fratelli Benetton, le cui partecipazioni in Atlantia, Autogrill, Caltagirone Ed., Mediobanca, Pirelli&C, World Duty Free sono aumentate in valore del 7,71% (8,814 miliardi) ed Emmanuel Besnier (Parmalat, 3,809 miliardi).

Al sesto posto le famiglie Agnelli-Nasi che, tramite la crescita in valore delle quote di Exor (3,456 miliardi di euro, +7,13%), guadagnano una posizione rispetto al 2013. Al settimo e all’ottavo due new entry: Stefano Pessina (Walgreens, 3,395 miliardi di euro) e People’s Bank of China (3,116 miliardi).

E’ la prima volta che una società cinese entra a far parte della speciale graduatoria, e lo fa grazie alle quote detenute in aziende quali Enel, Eni, Fiat, Generali, Prysmian e Telecom Italia.

Al nono posto, dal sesto dell’anno passato, l’ex premier Silvio Berlusconi (Mediaset, Mediobanca, Mediolanum, MolMed, Mondadori, valore 3,057 miliardi); al decimo le famiglie Boroli-Drago (Antenna 3, Dea Capital, Generali Ass., Greenitaly 1, Gtech, valore 3,026 miliardi).

fotoiwan_0021-656x437I Dear Jack sono proprio un fiume in piena “Domani è un altro film – Prima parte” è tornato al vertice della classifica dei cd più venduti per la settimana volta ed è il disco più venduto in Italia nel primo semestre del 2014 con oltre 100mila copie.

Per accontentare tutti i fan del tour che parte il 4 ottobre in alcune tappe sono stati raddoppiati gli show con le pomeridiane, 30mila biglietti in pochi giorni sono andati a ruba.

Nel tour, organizzato e prodotto da F&P Group e Baraonda, che li vedrà esibirsi la domenica alle 18 i Dear Jack hanno inserito altre 7 date: 5 ottobre all’Unipol Arena di Bologna, 12 ottobre al Pala Evangelisti Perugia, 19 ottobre al Pala Sele di Eboli, il 16 novembre al Pala Terdoppio di Novara, il 30 novembre al 105 Stadium di Rimini, il 7 dicembre al Pala EIB di Brescia e infine il 21 dicembre alla Fiera di Padova (padiglione 7). Questi sono gli spettacoli live che si aggiungono a quelli già precedentemente annunciati.

Per dar modo ai fan di incontrare la band continua l’iniziativa dei Dear Jack, se si acquista all’interno del palazzetto una copia dell’album “Domani è un altro film – Prima parte”verrà consegnato un pass per poter incontrare i beniamini e farsi autografare il poster contenuto all’interno del disco.

Classifica-Settimanale-Radio-Italia-Solo-Musica-Italiana-ancora-Biagio-Antonacci-in-cimaSorpasso di Biagio Antonacci nella classifica FIMI degli album più venduti dal 21 al 27 luglio 2014: il cantautore milanese è infatti riuscito a riportare in testa il suo ultimo disco L’Amore Comporta a quasi quattro mesi dalla sua pubblicazione.

Davvero inaspettato sorpasso di Biagio Antonacci che manda i Dear Jack al secondo posto, i  cinque ragazzi praticamente sconosciuti fino a pochissimo tempo fa,  sono la rivelazione dei primi sei mesi dell’anno, almeno per quel che riguarda la musica italiana.
Complimenti all’inossidabile Biagio Antonacci, che ha riportato in testa il suo ultimo album L’Amore Comporta, ben supportato dal singolo Dolore e Forza, va segnalato un altro ritorno piuttosto imprevisto, quello di Laura Pausini, che in una sola settimana ha guadagnato ben 13 posti con la sua raccolta 20 The Greatest Hits (merito soprattutto delle vendite su iTunes, dove l’album la settimana scorsa era in vendita a un prezzo super scontato), anche Senza Paura di Giorgia e Amore Puro di Alessandra Amoroso, altri due dischi che risalgono ormai all’autunno scorso, mentre è scesa un’altra grande rivelazione di Amici 13, la siciliana Deborah Iurato.

i 10 album italiani più venduti secondo la top ten degli album Fimi:
1. Biagio Antonacci – L’Amore Comporta (+3)
2. Dear Jack – Domani è un altro film (-1)
3. Coldplay – Ghost Stories (-1)
4. 20 The Greatest Hits – Laura Pausini (+13)
5. Giorgia – Senza paura (+6)
6. 5 Seconds of Summer – 5 Seconds of Summer (-3)
7. Francesco Renga – Tempo Reale (+3)
8. Ligabue – Mondovisione (-2)
9. Deborah Iurato – Deborah Iurato (-4)
10. Alessandra Amoroso – Amore puro (+6).
Classifica Fimi Singoli dal 21 al 27 luglio 2014:
1. Club Dogo feat. Arisa – Fragili (NE)
2. Francesco Renga – Il mio giorno più bello nel mondo (+2)
3. Kiesza – Hideaway (-2)
4. Coldplay – A sky full of stars (-2)
5. Calvin Harris – Summer (-2)
6. Mr. Probz – Waves (-1)
7. Lilly Wood & The Prick feat. Robin Schulz – Prayer in C (+9)
8. Lenny Kravitz – The chamber (+2)
9. Emis Killa – Maracanà (-3)
10. Sam Smith – Stay with me (+7).

Serie B – Dopo la vittoria del Livorno per 3-0 sul Brescia, oggi sono scese in campo tutte le altre squadre della Serie B, eccezion fatta per Varese e Crotone che si affronteranno nel posticipo. Vince il Verona, pareggia nuovamente il Sassuolo, che da tre partite non riesce più a vincere. Si deciderà tutto nella prossima giornata.

Serie B – tutto ancora da decidere

Ecco dunque risultati e classifica dopo la 41esima giornata: Ascoli-Ternana 1-1, Bari-Cesena 2-1, Empoli-Cittadella 1-0, Juve Stabia-Verona 0-3, Lanciano-Sassuolo 2-2, Modena-Vicenza 0-1, Padova-Spezia 1-1, Pro Vercelli-Novara 1-2, Reggina-Grosseto 1-0.  Classifica: Sassuolo (82), Verona (81), Livorno (80), Empoli (72), Novara (63), Varese*, Brescia (59), Modena (54), Bari, Padova (53), Crotone* (51), Spezia, Ternana (50), Cesena, Juve Stabia (49), Reggina (48), Lanciano, Cittadella (47), Vicenza, Ascoli (41), Pro Vercelli (32), Grosseto (25).