Inaccettabile e scioccante, la storia delle ragazze cristiane nigeriane rapite dai fondamentalisti di Boko Haram si sta ripetendo anche in Iraq dove, nella zona di Mosul, centinaia di donne della minoranza yazidi e cristiane, sono da alcuni giorni nelle mani dei miliziani dell’Isis.
Le ragazze sarebbero state smistate nel campo di prigionia di Sinjar e messe in vendita al mercato della città yazidi che nel frattempo è stata conquistata. Nella zona di Mosul, centinaia di donne della minoranza yazidi e cristiane, sono nelle mani dei miliziani dell’Isis. Fonti locali parlano di donne rapite, velate integralmente, incatenate e minacciate da integralisti armati di spada e armi da fuoco. Trasportate al mercato su dei camion, dentro delle gabbie, come bestie al macello.
Sta facendo il giro del mondo la foto scattata nei pressi di Mosul, in Iraq, da Brigitte Gabriel attivista araba libanese: decine di donne con velo bianco integrale, rinchiuse in una gabbia per essere vendute al mercato, sono foto che sembrano incredibili nel ventunesimo secolo.
Secondo quanto dichiara il ministero dei diritti umani iracheno, tutte hanno meno di 35 anni e sarebbero state rapite nella città di Sinjar, conquistata proprio da Isis. I miliziani si sarebbero divisi le ragazze nel campo di prigionia e poi le avrebbero costrette a indossare il velo integrale. Di tanto in tanto vengono messe un gabbie e portate in giro per le città per essere vendute. Come bestie al mercato agricolo. La notizia sta facendo il giro del mondo e sta provocando orrore e indignazione.