I vertici del Vaticano si stanno interrogando in queste ore sull’avvento di una nuova vatileaks, ovvero di un attacco esterno che sta minando i vertici del potere della Chiesa a suon di scandali e di notizie false diffuse fra la popolazione. Dallo scandalo del monsignore gay fino alla recente notizia della presunta malattia di Papa Francesco, non sembra esserci pace per lo stato del Vaticano, che deve affrontare scandali e notizie false dall’aspetto decisamente inquietante. Questo è almeno quello che pensa monsignor Gianfranco Girotti, reggente della Penitenzieria Apostolica che ha commentato gli episodi dell’ultima ora come un’opera diabolica di chi vuole distruggere la chiesa e il suo simbolo, ovvero il papa che la governa e la guida.
Il tutto sta avvenendo in un clima teso, a causa del sinodo sulla famiglia che sta occupando il Papa e i gli alti vertici della chiesa cattolica, divisi sui temi più scottanti fra conservatori e riformisti. Da un lato, i vescovi che richiamano all’ordine e alle tradizioni si stanno infatti scontrando con i riformisti, che invocano una chiesa più moderna e che sappia ascoltare le necessità della comunità omosessuale e anche dei tanti separati e divorziati che desiderano avvicinarsi al culto. Il tutto si lega con le notizie, smentite clamorosamente, di una presunta malattia del papa, che hanno scosso l’opinione pubblica finendo in un baleno sulle prime pagine di tutti i quotidiani web e cartacei.
Le tre settimane del sinodo sono quindi disseminate di inquietudini e di veleni, quindi è lecito che gli alti vertici del Vaticano stiano pensando ad un attacco esterno, ben congegnato e dal loro punto di vista diabolico. Molto probabilmente la ragione va ricercata nel fatto che il sinodo sulla famiglia sta smuovendo gli animi di tanti cattolici, nel bene o nel male. In attesa della conclusione di questo incontro si potrà quindi capire se i veleni, le voci e anche gli scandali che stanno coinvolgendo la chiesa in questi giorni cesseranno, o se si tratta solo dell’inizio di una campagna di attacchi che non si fermerà dopo la conclusione dell’incontro sulla famiglia.