Quando succede, succede e quando ci vuole, ci vuole: è tempo di sciopero. In 54 piazze d’Italia si è avviato un lungo e strenuo sciopero diretto da CGIL e UIL per protestare sull’economia indotta dal nostro governo. A capo della manifestazione Torinese abbiamo la segretaria generale del Cgil, Camusso Susanna.
Un grande corteo è partito in una fila di palloncini rossi e blu, rispettivamente per simboleggiare la CGIL e la UIL in quest’evento. Al centro di tutto questo un striscione che recita il messaggio: “Così non va, abbiamo proposte concrete per cambiare l’Italia”. Napolitano afferma che questo sciopero non è altro che il risultato di una grossa tensione fra i sindacati ed il governo: “è bene che ci sia un rispetto reciproco, ha poi aggiunto; che non si vada ad una esasperazione come quelli di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al paese”.
Ed in effetti la nostra è un’Italia già ferita, affaticata da una lunga serie di crisi economiche, a seguito delle quali tutti stanno cercando di tirare avanti in un modo o in un altro. Ognuno fa la sua parte in una situazione del genere, ma come già detto da Camusso: “Il Governo sbaglia a non volere il confronto. Bisogna raggiungere un accordo fra sindacati ed il governo prima che le tensioni prendano ad essere troppo pericolose per la stabilità italiana”.
Camusso aggiunge che il governo deve partecipare a queste manifestazioni in una maniera prioritaria rispetto agli affari di stato. Ed in effetti, l’Italia è un paese nato per essere unito e così di regola deve essere anche il governo che segue ogni minima faccenda, comprese anche quelle lavorative che sono la fondazione di tutto ciò che viene dopo, a partire dalla stabilità economica dei nostri affari.
“E’ una scelta del governo se continuare ad innescare il conflitto oppure se iniziare a discutere” termina così il discorso ma non lo sciopero, che in queste ore sta ancora marciando sulle strade italiane alla ricerca disperata di un nuovo futuro per molti che lavorano in un paese in piena crisi.