Il numero uno di Apple, il CEO della casa di Cupertino Tim Cook ha fatto oggi coming out, ovvero si è dichiarato omosessuale. E si è detto orgoglioso di essere gay: «Lasciatemi essere chiaro: sono orgoglioso di essere gay, e lo considero come uno dei più grandi doni che Dio mi abbia fatto». Queste le parole, per alcuni sconvolgenti, con cui il CEO di Apple ha fatto coming out, con una lettera pubblicata sul sito di Bloomberg.
Nell’ambiente della tecnologia non si trattava certo di un segreto, e Tim Cook ha detto di non aver mai nascosto il suo orientamento sessuale. «Ma in tutta la mia vita professionale ho cercato di conservare un minimo di privacy. Vengo da radici umili e non cerco di attirare l’attenzione su di me. Apple è già una delle compagnie più osservate al mondo e mi piace che il focus rimanga sui nostri prodotti e sugli incredibili risultati che con loro i nostri clienti raggiungono». L’attenzione del mondo si sposta così sulla persona, più che sui chiaccheratissimi prodotti Apple. Di Tim Cook si sa in realtà molto poco. Sappiamo che fu scelto da Steve Jobs come suo successore, e che si trova alla guida dell’azienda Apple dal 24 agosto 2011.
Si dice che sia, con i suoi impiegati, esigente come Steve Jobs, ma il suo stile è diverso. Nell’ufficio trovano posto foto di Robert F. Kennedy e del Reverendo Martin Luther King. La stessa azienda, comunque, supporta da tempo le unioni omosessuali e ha anche partecipato ufficialmente all’ultimo Pride di San Francisco. D’altronde anche Google di recente ha appoggiato le unioni tra omosessuali, con donazioni e con Doodle. Mark Zuckerberg si è complimentato per primo con Cook per la sua scelta di dichiararsi gay: “Grazie, Tim, per averci mostrato cosa significa essere un leader vero, autentico e coraggioso”, ha scritto sul suo profilo Facebook.