Il canone Rai è cambiato e le procedure che lo interessano sono partite. Molte sono le domande che affollano la mente dei contribuenti, dall’importo alle sanzioni, fino ai metodi che devono essere messi in pratica per evitare il pagamento. I termini sono sempre più stretti, perché chi non possiede un televisore o un apparecchio atto al ricevimento ha tempo solo fino al 30 aprile per inviare una raccomandata con avviso di ricevimento indicando la ragione del mancato pagamento.
Ciò che è certo è che la bolletta dell’energia elettrica del mese di luglio conterrà la maxi rata di 60 euro. A seguire, le ultime due bollette energetiche dell’anno conterranno il conguaglio, ciascuna con una somma di 20 euro. Il totale è quindi di 100 euro, il costo del canone Rai in Italia. Si tratta di uno sconto applicato, perché l’anno scorso l’ammontare complessivo era di 113.50 euro. Il governo ha quini scelto di scontare l’imposta , ma di farla pagare a tutti.
Chi deve pagare il canone? La riposta è proprio tutti, ovvero chiunque nel paese sia in possesso di un televisore o di un apparecchio atto al ricevimento, come ad esempio un computer. La tassa verrà quindi inserita come voce nella bolletta dell’energia elettrica e a pagarla sarà chiamato il componente della famiglia alla quale l’utenza è registrata. L’imposta non è prevista per le seconde case sfitte anche se sono interessate dall’allaccio della corrente elettrica.
Chi paga la luce e non versa il canone non rischia che l’utenza sia sospesa, ma può incorrere in controlli e in sanzioni anche pesanti, che possono tradursi con il carcere. Chi non ha la televisione o altri apparecchi deve quindi compilare l’apposito modulo pensato dall’agenzia delle entrate e procedere ad inviarlo con raccomandata con avviso di ricevimento entro la data del 30 aprile. Chi invece intende inviarlo in via telematica ha tempo fino al 10 maggio. Chi tarda può contare su un’esenzione parziale, pari alla metà del canone.
Chi dichiara il falso o vuole evadere dalla tassa rischia quindi una condanna al carcere da 8 mesi a 4 anni. Si tratta di una legge inserita nella Legge di Stabilità cita un Dpr del 2000 (il numero 445) e che interessa Dpr, il Codice Penale, articolo 482, sulla “Falsità materiale commessa dal privato”.