Per la prima volta i migranti che da mesi stanno attraversando il suolo europeo sono stati coinvolti in una sparatoria. È accaduto ieri al confine con la Bulgaria, dove delle guardie di frontiera bulgare hanno aperto il fuoco e ucciso un uomo. La notizia è stata diramata dal sito Sky News, ma non è ancora chiaro se l’incidente sia avvenuto al confine fra la Turchia o la Grecia. Ciò che è certo è che un agente impegnato nel controllo dei confini ha aperto il fuoco su un uomo che stava cercando di raggiungere la Bulgaria dalla Turchia, il quale faceva parte di un gruppo di profughi. L’uomo è stato colpito da un colpo arma da fuoco ed è deceduto durante il trasporto verso l’ospedale. L’area interessata sarebbe quella di Sredez, dislocata nella Bulgaria sud orientale.
Secondo le prime notizie, l’uomo coinvolto nella sparatoria e quindi deceduto proveniva dall’Afghanistan ed era assieme ad altre 47 persone. Secondo quanto riportato dal canale radiofonico bulgaro Bnr, l’uomo e i suoi compagni si sarebbero rifiutati di fermarsi al confine e di ascoltare l’ordine di tornare indietro. La dinamica della vicenda è tutta da chiarire, in quanto non è chiaro se lo sparo è stato diretto oppure se la guardia abbia sparato un colpo in aria che quindi ha colpito accidentalmente l’uomo.
Si tratta del primo episodio di questo tipo in Bulgaria, uno stato che non è allineato con gli accordi di Schengen. A causa della gravità della vicenda, il primo ministro bulgaro Boyko Borisov ha lasciato il vertice dell’Unione europea dove si trovava ed è rientrato immediatamente nel paese, dopo la notizia comunicatagli dal primo ministro Tusk. Si tratta, infatti, di un episodio molto grave per lo Stato, ma anche per tutta la storia recente dei migranti, in quanto è la prima volta che viene aperto il fuoco alla frontiera per sparare sulla folla di migranti.