Qualcuno l’ha definita la fine di un’era del calcio mondiale, perché la fase in cui il super potere era in mano ai due uomini più influenti dello sport mondiale si è conclusa il 21 dicembre con la notizia di sospensione di Michelle Platini e Sepp Blatter a otto anni dalla FIFA.
Il Comitato Etico dell’organizzazione ha infatti sospeso i due uomini per otto anni con effetto immediato, giudicandoli colpevoli di avere attuato corruzione e abuso durante i loro mandati. Si tratta di due figure più o meno controverse, che per vent’anni e oltre hanno giocato un ruolo da leader nell’organizzazione di eventi sportivi di portata internazionale.
Se solamente pensiamo ai due milioni di franchi svizzeri versati da Blatter a Platini nel corso del 2011 per una consulenza svolta dal 1998 al 2002 per la Fifa, si può comprendere la portata del fenomeno. Si tratta di soldi controversi, che non sono stati giustificati da basi legali e che hanno indotto la Federazione a mettere in pratica la condanna di sospensione.
Forse l’ambiente sportivo aveva bisogno di un turn-over e di un po’ di chiarezza, in quanto le persone possono essere credulone, ma non stupide. Il giro di miliardi costruito attorno al calcio e agli sport considerati ‘di lusso’ sono stati infatti notati da tutti i cittadini del mondo e considerati come un dispendio di risorse dalle proporzioni galattiche, che chiedeva a gran voce di essere fermato in nome di uno sport vero e pulito.
La decisione è stata correlata dalle doverose spiegazioni e ha legato la sospensione di Platini al solo caso della ricezione dei due milioni di franchi svizzeri, mentre nel caso di Blatter è stata giustificata dalla condotta abusiva della sua posizione come presidente della Fifa. Si tratta infatti di una condotta che si è rivelata lontana dall’etica e che è stata giudicata non rispettosa delle leggi e dei regolamenti stabiliti dall’associazione.