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Arrestato

bruno cacciaSono trascorsi 32 ani dall’omicidio del giudice Caccia, uomo di legge e magistrato che fu freddato da due colpi di arma di fuoco mentre stava portando a spasso il suo cagnolino. Si è trattato di una delle pagine più tristi e controverse di cronaca del nostro paese, che ancora si proponeva irrisolta nella ricerca dell’esecutore materiale del delitto.

Ieri gli inquirenti hanno arrestato Rocco Schirripa, calabrese di 64 anni, da tempo residente a Torino, dove svolgeva la professione di panettiere. Si è trattato di un’indagine lunga, difficile e ricca di colpi di scena, l’ultimo dei quali ha segnato l’arresto dell’uomo. In un video che sta facendo il giro della rete, i due magistrati che si sono occupati dell’inchiesta, Ilda Bocassini e Marcello Tatangelo, sono apparsi visibilmente commossi, in quanto convinti di aver finalmente individuato e soprattutto assicurato alla legge l’uomo giusto.

Schirripa sarebbe stato incastrato da un’operazione raffinata, la quale ha portato all’arresto e alla convalida delle prove da parte della magistratura milanese. Il mandante esecutivo dell’omicidio del giudice Caccia, al quale è ora intitolato il tribunale di giustizia di Torino, era Domenico Belfiore, considerato a capo della n’drangheta negli anni ’90 e destinato al nord-ovest del paese. Belfiore venne arrestato e condannato all’ergastolo ma è uscito dal carcere pochi mesi fa per ragioni di salute. La notte in cui il dr. Caccia venne ucciso erano presenti lo stesso Belfiore e l’esecutore materiale del delitto, molto probabilmente Schirripa, che ora è chiamato a rispondere di uno dei reati più gravi commessi a carico delle istituzioni della storia del nostro paese.

Le indagini sono state coordinate dalla magistratura di Milano e il Pm Stefania Pepe ha aggiunto nei documenti allegati al caso una nota, nella quale indica che dalla figura di Schirripa emerge con assoluta certezza il collegamento ai fatti della notte dell’omicidio Caccia. I documenti allegati confermano quindi la tesi portata avanti per anni dai magistrati, ma purtroppo mai avallata da prove e documenti di natura inconfutabile. Almeno fino a ieri, quando un criminale è stato assicurato alla giustizia, anche se molti anni dopo l’avvenuto crimine.

Martin-ShkreliQualche mese fa era stato ribattezzato l’uomo più cattivo del mondo, in quanto la sua società farmaceutica aveva scelto dal giorno alla notte di vendere il farmaco per la cura dell’AIDS ad un prezzo esorbitante. Il costo della medicina era stato infatti portato dagli originali 13.50 a ben 750 dollari, impedendo a chi ne aveva bisogno di curarsi. La sua decisione aveva sollevato un marasma di polemiche negli States e provocato un’azione legislativa da parte di Hillary Clinton contro gli abusi messi in campo dalle società farmaceutiche.

Ma Martin Shkreli è andato avanti a testa bassa come sempre, e non ha ceduto di un dollaro sul prezzo del farmaco, attirandosi l’ira del popolo americano e, molto probabilmente, anche le attenzioni dei controllori in materia di finanza. Ecco che il manager più controverso dei nostri tempi è stato arrestato ieri nel suo appartamento di Manhattan con l’accusa di avere truffato gli investitori attraverso due fondi di finanziamento da lui gestiti.

Shkreli è famoso in patria per essere giovane, belloccio e rampante, ma soprattutto per essere privo di scrupoli e per non fermarsi davanti a nulla. La sua fama è dovuta alla pratica di acquistare brevetti farmaceutici a costo pari allo zero, per poi rivenderli a prezzi stellari ai pazienti. L’accusa reale, quella che ha portato al suo arresto, è giunta però da speculazioni finanziarie, in quanto i due fondi da lui gestiti, il MSMB Capital Management et il MSMB Healthcare Management, avrebbero vantato il trasferimento di azioni da parte dell’azienda Retrophin da lui posseduta, senza che vi fosse alcuna contropartita finanziaria. La società e i suoi azionisti avrebbero quindi perduto più di 11 milioni di dollari e i fatti sarebbero in corso dal lontano 2009. Sette sono i capi di accusa per il manager più cattivo del mondo, che spaziano dalla frode alla speculazione, fino alla grave distrazione di fondi.

1384765666-si-taglia-parte-dellorecchio-perche-sfrattatoA Roma aggredisce un uomo per strada nel quartiere San Lorenzo con un taglierino senza motivo e dopo averlo immobilizzato gli taglia un orecchio.
Una violenza incomprensibile che nasconde un realtà agghiacciante. L’uomo, un21enne romano, ha conservato l’orecchio in casa per mesi in un barattolo pieno d’alcol, come fosse un trofeo.

Il fatto risale al giugno scorso. Quando gli agenti sono arrivati in via dei Rutoli, a San Lorenzo, per la segnalazione di persona aggredita, hanno soccorso un 35enne italiano, che ha riferito di essere stato colpito con un taglierino da un giovane che nella circostanza, senza apparente motivo, gli aveva asportato il padiglione auricolare.

L’uomo, che presentava anche una profonda ferita al collo, è stato immediatamente soccorso dal 118 e accompagnato in ospedale, dove i sanitari l’hanno medicato per una «ferita latero cervicale» e per l’asportazione dell’orecchio.

Dopo accurate indagini gli agenti sono arrivati ad individuare l’aggressore, C.C.A., un 21enne romano che saltuariamente gravita anche nella zona di San Lorenzo. Su richiesta degli agenti, il Tribunale ha emesso nei confronti dell’uomo un decreto di perquisizione domiciliare al fine di reperire elementi di prova che confermassero il suo coinvolgimento in quel gesto efferato.

Durante il controllo nell’abitazione dell’uomo, i poliziotti hanno trovato un barattolo di vetro con alcool e all’interno, quasi come un «trofeo», il padiglione auricolare asportato. La vittima ha riconosciuto la parte di corpo tagliata per via della presenza di un piercing, segno particolare immediatamente riconducibile all’organo che gli era stato asportato. Il suo aggressore è ora detenuto nel carcere di Regina Coeli. Dovrà rispondere del reato di lesioni gravi.

resizerIncredibile! In 8 mesi, da dicembre ad agosto, ha inviato alla ex fidanzata 20 mila sms per chiederle di tornare con lui. L’uomo, 36 anni, di Collegno, è stato arrestato sotto casa della donna a Torino mentre metteva bigliettini d’amore sotto la porta.

Da dicembre alla data della denuncia avvenuta lo scorso 16 agosto, il reo aveva mandato alla vittima oltre 20mila sms (circa 100 al giorno) e le aveva telefonato centinaia di volte per convincerla a tornare con lui.

Il 16 agosto scorso, la vittima ha denunciato il suo ex per stalking. Continue minacce, sms, pedinamenti e appostamenti sotto casa della donna. La donna ha raccontato ai carabinieri di aver interrotto a dicembre dell’anno scorso una relazione sentimentale con un uomo. Un amore durato tre mesi e che la donna ha deciso di interrompere per la soffocante gelosia di Andrea.

Il 23 agosto scorso, la donna è stata convocata in caserma per alcuni chiarimenti e ha precisato ai militari che dopo la presentazione della querela, l’uomo le aveva inviato più di 600 sms. La vittima ha scoperto che il suo ex le aveva clonato la chiave d’ingresso del condominio. Tutte le sere, infatti, al rientro a casa, la donna ha trovato nella buca della posta o sotto la porta d’ingresso delle lettere con poesie e frasi d’amore.

Dopo numerose indagini i carabinieri sono riusciti a rintracciare il reo sotto il balcone della casa della donna, appostato in macchina col cellulare in mano. Scena che si è ripetuta anche il giorno successivo: lo stalker, dopo aver atteso in auto diverse ore, è sceso e, aperto il portone con la chiave clonata, ha lasciato altri bigliettini sotto la porta d’ingresso della donna
A questo punto i carabinieri sono intervento per arrestarlo.

C_4_articolo_2057741_upiImagepp Un sacerdote di 45 anni, originario di Monza, è stato arrestato in flagranza di reato per spaccio e detenzione di cocaina. Il religioso, don Stefano Maria Cavalletti, è parroco in un paese vicino Stresa, Carciano (Verbania).

Il sacerdote, Don Stefano Maria Cavalletti, 45 anni, con precedenti per truffa, ha confessato che si trovava a un “coca-party” a casa di amici. Attualmente Don Cavalletti è in carcere. La Diocesi di Novara in una nota ha dichiarato di avere “appreso con profondo sconcerto e grande dolore della custodia cautelare”.

I poliziotti sono stati chiamati in un appartamento di piazza Anghilberto dai vicini di casa. Non riuscivano a dormire per le urla, pensavano a un litigio. In realtà uno dei partecipanti al festino si era sentito male: troppa cocaina, dava in escandescenze.

Gli agenti hanno trovato la polvere bianca un po’ in tutta la casa, molti soldi in contanti e abiti femminili. Particolare, quest’ultimo, che ha fatto ipotizzare anche un risvolto sessuale all’incontro. Ma nell’appartamento, al momento dell’irruzione c’erano solo uomini.

All’arrivo degli agenti, il prete ha tentato di disfarsi della cocaina buttandola nel gabinetto, dove ha gettato anche il proprio passaporto fatto a pezzi, temendo di essere identificato. Solo lui è stato arrestato e ha ammesso in occasione dell’interrogatorio la colpa.

Ha dichiarato di fare uso di cocaina perché depresso, in seguito alla condanna, del settembre 2013, per una truffa da 20mila euro a una donna da cui nel 2007 si è fatto fare un bonifico. In quell’occasione era stato assolto dall’accusa di circonvenzione di incapace.

Gianluca-Grignani-11Notte movimentata per Gianluca Grignani, è stato arrestato questa notte dai carabinieri di Riccione per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Il cantautore milanese, 42 anni, è in vacanza a Riccione con la moglie e i 4 figli da un mese,ieri sera intorno alle 20.30, la moglie ha chiamato i carabinieri perché Grignani dava in escandescenza e la situazione stava diventando pericolosa.

Il cantante in preda a droga e alcol se l’è presa anche con i carabinieri: si è ribellato prendendoli a calci e un militare è stato buttato giù dalle scale.

All’arrivo dei carabinieri, il cantante è sceso in strada e ha tentato di scappare entrando in un hotel vicino. Gli uomini dell’Arma lo hanno seguito per fermarlo, ma, ancora fuori di sé, Grignani ha scaraventato per le scale dell’hotel un carabiniere e ha tirato calci ad un altro militare, ferendolo ad una gamba.

Alla fine, i carabinieri di Riccione sono riusciti a calmare il cantante che è stato prima accompagnato al Pronto soccorso del “Ceccarini”di Riccione, dove i sanitari l’hanno sottoposto a flebo calmanti, poi quando è stato dimesso è stato portato in caserma, dove intorno alle tre di notte è stato formalmente arrestato.

Una brutta vicenda per Gianluca Grignani, che già in passato aveva avuto qualche episodio poco consono al suo ruolo. Tanta paura per i famigliari ma nulla di grave.
Nella notte il pm di turno, ascoltati i militari, ha deciso di trasformare il fermo in arresto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale,adesso è a casa per detenzione domiciliare cautelare e la sua posizione non risulta certo delle migliori.

I suoi fan sono in apprensione, ma la maggior parte sembra aver preso le distanze dal suo gesto.

Usa – Un ragazzino di 13 anni è stato arrestato perchè ha ucciso la sorellina di 5 anni con la quale aveva improvvisato un incontro di wrestiling. Il ragazzino imitando gli incontri dei wrestler guardati in tv, ha improvvisato sul letto della sua stanzetta il ring e ha iniziato a picchiare selvaggiamente la povera sorellina, l’ha sbattuta contro il letto e poi saltandole addosso le ha sferrato calci, pugni e gomitate. Dopo un po’ la piccola ha perso i sensi, questo quanto raccontato dal portavoce dello sceriffo di Terrytown nello stato della Lopuisiana negli Usa dove si è verificato il fatto. Quando sono arrivati i soccorsi la bambina era ancora viva anche se priva di sensi, è morta in ospedale a causa delle numerose ferite ed emmoraggie interne. Il fratellino 13enne in custodia presso la polizia ha subito confessato l’accaduto ripercorrendo i drammatici momenti prima della morte della sorellina.

MotoGP – Ha del clamoroso la notizia confermata oggi dalla polizia di Cadice che riporta l’arresto del pilota spagnolo Hector Barbera, pilota della Kawasaki che corre in MotoGP. Il pilota spagnolo è stato arrestato giovedì notte per aver aggredito e picchiato la sua fidanzata. Il tutto è avvenuto a Jerez de la Frontera, dove si correrà il prossimo gran premio.

MotoGP – processo in due settimane

La fidanzata di Barbera è stata ricoverata al pronto soccorso in quanto presentava cicatrici e contusioni dovute ad una pesante litigata nella camera d’albergo. Nella mattinata di venerdì è stata poi dimessa. Ora il pilota spagnolo rischia dai 7 ai 9 mesi di carcere.