Roma. Ieri mercoledì 12 agosto è stato ritrovato un arto amputato nelle acque del fiume Aniene. Si tratta di un piede e di parte del polpaccio della gamba sinistra di un uomo caucasico, che riporta due tatuaggi ben visibili. Il primo recita «S.S. Lazio» , mentre il secondo «Oggi è un bel giorno per morire», indizi che fanno pensare ad un uomo, sulla quarantina d’anni di età, molto probabilmente di fede calcistica laziale. Si tratta di un vero e proprio mistero, in quanto la zona è poco battuta e non particolarmente trafficata, anche se molto vicina allo stadio Olimpico. Il macabro ritrovamento è stato effettuato da un passante, che, nel pomeriggio di mercoledì ha visto galleggiare il piede in via Foce dell’Aniene, vicino al greto del fiume che costeggia la tangenziale Est.
L’uomo ha subito chiamato il 113 e ora l’arto è stato consegnato agli agenti del commissariato di Villa Glori e della polizia scientifica. Sul caso indaga anche la squadra mobile e le prime indiscrezioni si rivolgono all’ambiente del calcio e dei tifosi rivali. Chi ha ucciso l’uomo caucasico di 40 anni potrebbe avere anche amputato volontariamente il polpaccio, ma non si esclude che il taglio sia avvenuto anche in seguito, in quanto la zona, soprattutto quella fluviale, attraversa molti autodemolitori, baracche abusive e ostacoli di varia natura.
Gli inquirenti stanno già ‘battendo’ le piste legate alle denunce di scomparsa di tifosi del club bianco-celeste, senza dimenticare anche gli altri casi di scomparsa avvenuti in questi giorni in città. Si tratta, infatti, di un arto che non ha subito decomposizione, quindi la morte non può che essere avvenuta nelle ultime ore, vista anche la totale leggibilità dei tatuaggi. Le indagini proseguono quindi a 360 gradi e coinvolgono sia le tifoserie che gli ambienti esterni ad essi, in questo macabro giallo di piena estate che ha coinvolto la capitale.