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padre separatoSembra che si tratti di un problema comune a molte famiglie, o meglio ex famiglie, perché i tribunali del paese stanno registrando un numero altissimo di cause da parte di ex mogli che non si vedono pagare i soldi disposti per la crescita dei figli, ovvero gli ‘alimenti’. Si tratta di un’emergenza che, a detta degli esperti, sta diventando endemica e che sta coinvolgendo sempre più donne, che con il loro solo stipendio non ce la fanno a mantenere un’intera famiglia, composta talvolta da due o più figli. Ma ciò che fa arrabbiare le donne non è l’atteggiamento degli ex mariti, da considerarsi riprovevole, ma il fatto che gli ex coniugi spesso si sono rifatti una famiglia, hanno altri figli e quindi concentrano le loro spese sulla famiglia attuale, abbandonando di fatto la precedente.

Le testimonianze in merito sono molte e interessano soprattutto giovani madri separate, che non appena lo Stato attuerà il fondo di copertura si proporranno in prima fila per acquisire le somme non versate dagli ex compagni. Si tratta di un fondo che potrà garantire il sostentamento delle famiglie quando si verificano episodi del genere e che secondo gli esperti giuristi si propone come un esempio di civiltà e di aiuto per tante donne che da sole non ce la fanno ad andare avanti.

Secondo l’Ami, l’Associazione matrimonialisti italiani, i processi penali che sono stati portati avanti per il mancato pagamento dell’assegno ai figli sono aumentati del 20% negli ultimi cinque anni. Si tratta di cifre impressionanti, che si legano all’aumento del numero dei divorzi e delle separazioni e dei dati raccolti dalla Caritas, secondo i quali l’8.5% delle persone che frequentano le mense e i centri sono donne con figli minori a carico.

La separazione può quindi portare alla povertà, soprattutto se in famiglia era solo il marito a lavorare. La donna si trova infatti con un mutuo da pagare, con spese relative ai figli e deve pensare al suo stesso mantenimento. Molti padri non sono riusciti a saldare i debiti per ragioni varie, alcune legate alla cattiva condotta, altre per questioni strettamente economiche, come la perdita del lavoro o la richiesta di somme troppo ingenti per le loro tasche. Ecco quindi nascere una nuova categoria di poveri.

Il fondo stimato dal governo servirà quindi per porre rimedio a situazioni come queste, che si rivelano difficili per le donne e le famiglie che non possono più contare su un assegno di mantenimento. Ma il nuovo fondo non potrebbe rappresentare un deterrente in più al pagamento degli alimenti? Secondo i rappresentanti delle categorie di settore, si tratta di una manovra doverosa, perché alcune situazioni sono davvero insostenibili e rischiano di portare sul lastrico donne e bambini che molte volte non hanno colpe. D’altro canto, i rappresentanti dei padri separati chiedono che venga riletta la metodologia giuridica di affido, perché sempre più spesso i figli sono portati a essere affidati alle madri e ai padri vengono imposti assegni di mantenimento davvero troppo esosi per le loro possibilità economiche.

image_0597Secondo uno studio condotto da un’equipe di ricercatori americani del Torrey Pines Institute (Florida), ci sono degli alimenti che sarebbero in grado di lenire lo stress e gli sbalzi d’umore.

Nella nostra dieta non dovrebbero mai mancare “mirtilli, lamponi, fragole, cioccolato, te”, visto che il loro sapore ricorda l’acido valproico, una sostanza contenuta nei farmaci antidepressivi.

Lo studio è stato condotto su un campione di 1.700 alimenti dal quale sono stati isolati quelli a più alto contenuto di acidi grassi omega 3 – per l’appunto il té, il cacao ed i frutti rossi – che migliorano le funzionalità del sistema cardiovascolare e… tirano su il morale!

I benefici indotti dall’assunzione di questi cibi sembrano così immediati e senza effetti collaterali  che – giurano gli studiosi – in futuro potrebbero realmente sostituire i farmaci antidepressivi più comuni.
Karina Martinez-Mayorga, responsabile della ricerca, spiega che “le molecole individuate si aggiungono a molte altre già scoperte in precedenza. Si tratta di una quantità di composti che in futuro potrebbero essere impiegati come modulatori dell’umore, consumati come cibi ma anche inseriti in farmaci, bevande e integratori.Semplici alimenti che possono aumentare il buonumore e, associati ad uno stile di vita salutare, possono affiancare anche le terapie farmacologiche’
Un altro felice esempio di come la natura  spesso sia molto più efficace  e sicura della medicina tradizionale.