I governi dell’Unione Europea hanno fissato dieci punti per decifrare quella che fino a pochi giorni fa era solo una dichiarazione di intenti, mettendola nero su bianco per facilitare e rendere più incisiva la lotta contro il terrorismo. Si tratta di un documento che parla del controllo dei dati biometrici delle persone che entrano ed escono dai confini, del lancio di un programma nazionale contro la radicalizzazione del terrorismo e di uno scambio dei database per garantire l’accesso alle forze dell’ordine dei diversi paesi. Non solo, perché il documento si è impegnato a fissare nero su bianco come avverranno gli scambi di informazioni fra le intelligenze degli stati membri e prevede controlli sempre maggiori negli scali aeroportuali.
Il piano è stato annunciato dal ministro Angelino Alfano, il quale ha dichiarato che la sua stesura si è basata sul modello di quello varato dagli Stati Uniti nel febbraio dello scorso anno. Il piano si propone l’obiettivo di creare un efficace coordinamento fra gli enti, al fine di evitare la formazione di quartieri nelle città e nei paesi europei dove il radicalismo islamico può proliferare, come è avvenuto nel block di Molenbeek a Bruxelles.
Al tal scopo verranno realizzate delle apposite task force e verranno coinvolti anche gli enti pubblici come le scuole, i comuni e le ASL. Il punto di riferimento per il coordinamento è la prefettura e il piano prevede che vengano attuati dei massivi processi di rieducazione, nonché il lancio di progetti divulgativi sul web per diffondere fra la popolazione una ‘contro narrativa’ completamente opposta a quella dello stato islamico. Il progetto verrà quindi presentato al vaglio del consiglio entro i primi giorni di aprile per entrare in vigore in tempi brevi in tutti gli stati aderenti dell’Unione Europea.
La propaganda positiva si unirà quindi alla condivisione dei registri delle compagnie aeree, manovra finora bloccata dalla spinosa questione sulla privacy. I movimenti migratori verranno quindi monitorati al fine di contrastare attivamente la partenza dei cosiddetti foreign fighters e l’obiettivo è di creare un sistema di controllo dei dati biometrici che impiega le impronte digitali e il colore dei gli occhi per il controllo sei cittadini extracomunitari che entrano ed escono dai confini dell’Europa.