Sta prendendo lentamente corpo il progetto di Enel relativo al potenziamento della fibra ottica nel nostro paese. Il piano è infatti stato annunciato in un’audizione al Parlamento ed esposto dall’amministratore delegato del gruppo Francesco Storace. Si tratta di una dichiarazione che fa seguito all’approvazione del piano aziendale, avvenuta pochi giorni fa e che interessa la connessione alla banda ultra larga per 7.5 milioni di case dislocate in tutto il territorio nazionale.
Il piano verrà attuato mediante la società collegata Enel Open Fiber EOF, e si propone di collegare 224 città del paese grazie ad un sistema di ‘fiber to home’. Si tratta di un investimento globale di 2.5 miliardi di euro e la rete sarà aperta anche all’entrata di altri investitori, al fine di creare una partnership strategica e commerciale con gruppi chiave del settore come Wind, Vodafone e la stessa Eof.
Il piano avrà quindi inizio con il potenziamento delle aree denominate cluster A e cluster B. Si tratta delle zone considerate a successo di mercato, ovvero dove non è necessario che venga emesso un incentivo statale perché l’investimento possa generare dei ritorni tangibili e dei proficui per le società operanti. Eof si impegnerà quindi in un primo momento a collegare le 224 città individuate e la rete verrà realizzata in modalità fiber to the home, ovvero FTTH. In questo caso Enel si proporrà come un operatore wholesale only, ovvero come un agente all’ingrosso che andrà a realizzare le infrastrutture necessarie per la realizzazione dei progetti che sono stati finora autorizzati.
A seguito degli accordi intrapresi con le società Wind e Vodafone, Eof si proporrà quindi a disposizione dei clienti e degli operatori retail che intenderanno attivare le nuove rete e questo fatto si propone come la base per raggiungere gli obiettivi sulla banda ultra larga che sono stati previsti dall’agenda digitale europea e dalla strategia italiana sul potenziamento della rete nel paese. La copertura capillare della banda potrebbe infatti interessare 32 milioni di italiani, che potranno in un futuro prossimo contare su connessioni veloci proposti a costi limitati, avvantaggiando la logistica privata ma anche dando spazio ad una connessione professionale indispensabile per rendere il lavoro più snello e competitivo su scala internazionale.