Da sempre le presidenziali USA sono legate al ‘baraccone’ della politica statunitense. Non si tratta solo di portare le proprie idee, il proprio credo politico e il proprio programma fra la gente, ma di cercare voti fra le persone grazie all’appoggio di personaggi influenti, come attori del cinema e della tv, personaggi dello spettacolo e soprattutto loro, i cantanti, che nella fase pre-elezione sono soliti schierarsi in una direzione precisa per favorire la scalata di un certo candidato.
Questo è ciò che sta accadendo in questi giorni negli States, perché molti sono i cantanti e i gruppi che si sono mossi per appoggiare la carriera presidenziale di Hillary Clinton. Chi sono i big della musica che appoggiano il progetto democratico? Tanti i nomi, dal boss Bruce Springsteen alla teen idol Rihanna.
America di Garfunkel è l’inno di Sanders, forse l’unico vero sfidante di Hillary nella corsa alle presidenziali. Si tratta di un inno che mette assieme tutte le etnie. Sanders piace anche a Neil Young, che gli ha ‘regalato’ Rock in Free World, canzone che Trump aveva impiegato per le sue campagne e che subito Neil Young gli aveva vietato, in quanto destinato al partito che lui appoggia. Trump ci aveva quindi riprovato con una bellissima canzone dei REM, It’s The End of The World, ma immediato era scattato anche questa volta il divieto di Michael Stipe, leader dei REM, di impiegare un suo brano per le elezioni presidenziali americane di matrice repubblicana. E ancora guai su guai, perché Trump si era quindi gasato impiegando Dream On degli Aerosmith e il cantante Steve Tyler aveva subito dato il via ad una richiesta di danni legali per l’uso e abuso improprio del suo brano in una campagna presidenziale che non gli andava certamente a genio.
Ad ogni elezione la sua musica quindi, e mentre alcuni artisti si sono schierati apertamente regalando o prestando brani che hanno scritto la storia della musica rock, altri devono combattere per non veder ‘scippate’ le loro hit dai candidati di fazione politica che non rispettano le loro idee politiche.