La partita di coppa Italia Napoli Inter rimarrà negli annali della storia non tanto per il gioco o per i gol spettacolari, ma per l’insulto omofobo che il CT del Napoli Sarri ha pronunciato contro l’allenatore dell’Inter Roberto Mancini. Si è trattato di una vicenda molto discussa, che il destino ha voluto accadesse a pochi giorni dal voto sulle Unioni Civili, quindi in un periodo nel quale la questione è molto sentita dalla popolazione e dagli stessi media.
Un appellativo all’omosessualità del CT dell’Inter sarebbe forse passata in sordina se non si stesse vivendo il problema in modo così intenso? Chissà, ma la reazione di Mancini è stata molto forte, perché in risposta all’appellativo ricevuto il mister ha dichiarato che non ci sarebbe nessun problema ad essere omosessuale e ha dato il via ad una campagna di difesa mediatica a favore delle minoranze omosessuali di portata decisamente interessante.
Le parole di Sarri sono state infatti pronunciate in modo offensivo e il CT dell’Inter ha tenuto a sottolinearlo. La ragione va ricercata, a detta di Mancini, nel fatto che in Italia come in tutto il mondo sono tante le persone che soffrono perché vengono emarginate, appellate e quindi sbeffeggiate impiegando parole di disprezzo nei loro confronti. Il gesto del CT è quindi parso moderno, intelligente e calibrato, soprattutto alla luce delle giornate infuocate che stanno interessando i diritti civili nel nostro paese.
La stampa ha quindi chiesto a Mancini se si sente un po’ paladino dei diritti civili, ma il mister ha negato, affermando che è giusto che l’opinione pubblica sia al corrente di quanto accade anche nelle panchine del campionato più importante del nostro paese, perché fatti come questo non avvengano più. Parole forti, che hanno eletto Mancini a uomo di coraggio e anche di grande intelligenza, bravo nel denunciare comportamenti omofobi e leggerezze che in questo periodo storico non possono sicuramente passare sotto silenzio.