Il biglietto a fascia chilometrica faceva molto comodo, soprattutto per chi non aveva il tempo o la necessità di fare ore di fila agli sportelli o non aveva familiarità con le macchinette automatiche che si trovano nelle stazioni. Bastava andare dal tabacchino e acquistarne uno, per essere sicuri di poter percorrere la tratta eletta in regola con il pagamento. Ebbene, dal 1° gennaio Trenitalia ha scelto di mandare in pensione questi biglietti senza data né scadenza, che erano messi in commercio nel nostro paese da ben 22 anni.
Si tratta di una rivoluzione fortemente voluta da Trenitalia, che è stata spiegata con la necessità di passare alla digitalizzazione dei biglietti e alla richiesta di combattere il giro di biglietti falsi che si perpetuava nel nostro paese. 35mila sono i biglietti a fascia chilometrica che sono stati venuti nel 2015 in Italia, i quali hanno assorbito il 15.5% del totale dei ticket venduti. Peccato che l’8.5% di essi fosse clamorosamente falso e abbia quindi portato perdite rilevanti alle casse della compagnia di treni nazionale.
Trenitalia ha però offerto un’alternativa ai viaggiatori, che trovavano questa tipologia di biglietti decisamente comoda. Si tratta di tagliandi di viaggio, che potranno essere emessi anche dalle edicole e dai bar presenti nelle stazioni o in città. I terminali stamperanno quindi un biglietto valido due mesi e gli stessi ticket potranno essere acquistati anche nelle macchinette presenti nelle stazioni.
Grazie al codice identificativo, questi ticket non potranno essere contraffatti e mirano quindi a garantire la flessibilità del biglietto chilometrico associandolo a un servizio di controllo fattibile da parte del personale Trenitalia. I tagliandi si propongono inoltre di monitorare con precisione il flusso di viaggiatori da e per una certa località e quindi di valutare l’affluenza nelle diverse tratte, al fine di migliorare il servizio della compagnia di trasporti.