Alle 18.00 di lunedì 7 dicembre si è alzato il sipario della Scala di Milano sulla Giovanna D’Arco di Giuseppe Verdi, opera tornata in scena dopo ben 150 anni di assenza dal Piermarini. Si è trattato dell’appuntamento lirico più atteso della stagione, di un evento che ha condotto tanti estimatori dell’opera a spostarsi nella città meneghina per assistere a un capolavoro che mancava da tempo dalle scene e che si è proposto di dare il via in grande stile alla stagione d’opera e balletto del più importante teatro lirico italiano.
La Giovanna D’Arco alla Scala ha potuto godere di un’organizzazione a dir poco stellare, che ha visto alla regia Moshe Leiser e Patrice Caurier, alle scene Christian Fenouillat e ai costumi il genio di Agostino Cavalca. Grande assente annunciato il baritono Carlos Alvarez, sostituito però da Devid Cecconi al fianco dei protagonisti designati Francesco Meli e Anna Netrebko.
La prima della Scala si è quindi proposta poco mondana e decisamente blindata, vista l’annunciata presenza del presidente del consiglio Renzi e di molti rappresentanti del governo, di grandi direttori d’opera accorsi per assistere alla prima e di politici come l’ambasciatrice di Francia in Italia Catherine Colonna e il governatore della Regione di Salisburgo Wilfried Herslover. Tra le voci fuori coro era attesa quella di Patti Smith, musicista poliedrica da sempre affascinata dall’opera italiana e l’attrice Margareth Madé.
Il sindaco Giuliano Pisapia, partecipe alla serata, aveva dichiarato in una nota nei giorni scorsi la scelta di adottare misure di controllo specifiche, vista l’importanza dell’evento. La serata ha visto quindi la presenza di metal detector posizionati all’ingresso del Piermarini e la presenza di forze dell’ordine, impegnate a garantire elevati livelli di sicurezza passiva ed attiva nel teatro e nelle immediate vicinanze.