La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata molto probabilmente la partecipazione del politico greco Yanis Varoufakis al programma serale di Fabio Fazio Che Tempo che Fa del 27 settembre scorso, costata alla Rai che l’ha prodotto e trasmesso ben 24mila euro solo per pagare l’ospite. Che si trattasse di una personalità interessante e abile nel tenere incollati allo schermo milioni di telespettatori era cosa ben nota, ma il cachet è risultato spropositato ai più, soprattutto in tempi in cui la televisione di Stato arranca e lo scontento sul canone Rai è sulla bocca di tutti.
Come si muoverà quindi mamma Rai per bloccare questi cachet da favola? I vertici della Rai hanno emanato giovedì una direttiva molto particolare, che si impegna a rafforzare e a stringere il divieto di erogare compensi a politici che partecipano alle trasmissioni televisive nazionali. Il divieto è stato esteso anche a tutte le società che producono per conto della Rai e un nome su tutti basta, Endemol, colosso audiovisivo che da anni importa i suoi format di successo nel nostro paese.
Nel frattempo il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sul caso Varoufakis, puntando il dito su una scelta televisiva che è costata 24 mila euro di compenso all’ospite, più vari benefit come pasti, voli e alloggi. L’associazione ha sottolineato che questi soldi non possono e non devono essere spesi, in quanto il cachet è stato troppo elevato e la televisione di Stato (ovvero i cittadini italiani) non può permettersi spese così ingenti. Parole sante, che si associano alla volontà di bloccare la prassi di affidare a società esterne i format che potrebbero essere rivisti o realizzati partendo da zero dagli sceneggiatori italiani.
La Codacons ha chiesto quindi alla Corte dei Conti di aprire un’inchiesta per stimare con precisione quanto sia costata l’ospitata del politico greco e chi abbia versato il denaro. Se la Corte accerterà che la spesa è stata congrua allora tutto potrà proseguire, ma se sarà appurato che c’è stato spreco di denaro pubblico le cose potrebbero davvero cambiare nello scenario televisivo pubblico del nostro paese…