Mancano undici giorni all’irrevocabilità dell’ormai ex sindaco di Roma Ignazio Marino, dopo lo scandalo per le spese pazze che lo ha coinvolto in queste ultime settimane. Ma Marino sembra tutt’altro che preoccupato dal conto alla rovescia, perché è convinto che Roma e i cittadini romani sono dalla sua parte, lo appoggiano e gli vogliono un gran bene.
Intervistato dal quotidiano la Repubblica, Marino ha puntato il dito su chi lo sta accusando ingiustamente e ha affermato di essere entrato al palazzo di giustizia come persona informata sui fatti e di esserne uscito come tale, ovvero senza essere indagato. Al contempo, l’ex sindaco ha rincarato la dose sulle azioni che da tempo sta promuovendo per portare soldi nelle casse del Campidoglio, come la vendita del Rocchetto di Nylon che ha fruttato in questi giorni 38 milioni di euro alla capitale. Secondo Marino di tratta di soldi che potranno essere investiti per acquistare autobus, per migliorare i mezzi di trasporto e anche per riparare le linee della metropolitana capitolina, che in questi giorni sembrano essersi messe d’accordo per fare i capricci.
Marino ha dichiarato di essersi dimesso perché ha la coscienza a posto e desidera affrontare ogni inchiesta senza protezioni formali. Ai giudici, l’ex sindaco ha raccontato ogni dettaglio relativo alle spese, e soprattutto ha marcato il fatto di essere sempre stato all’oscuro dell’esistenza dei giustificativi di spesa che hanno fatto scoppiare la bomba ‘spese pazze’ a Roma e in tutto il paese. Marino ha quindi ribadito di non avere mai impiegato soldi pubblici per cene, pranzi o eventi privati e alla richiesta di conferma delle dimissioni ha risposto in tono fermo, affermando che alla conclusione dei venti giorni sarà in grado di valutare se la sua esperienza al Campidoglio è davvero finita.
Uno spiraglio resta sempre aperto, perché anche in caso di dimissioni Marino ha deciso di candidarsi alle primarie, forte dell’affetto dei cittadini romani che secondo lui credono nelle sue capacità e nella sua integrità morale.