Nella giornata di ieri si sono riuniti gli Assessori alla Sanità delle regioni italiane, per discutere del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Si tratta di un programma che prevede di non ammettere a scuola i bambini che per scelta dei genitori non sono stati sottoposti ai rituali vaccini e che quindi non sono in regola con il libretto delle vaccinazioni. Controversa, ma approvata all’unanimità, la scelta fa seguito all’allarme diramato dall’Istituto Superiore di Sanità sull’aumento del numero di famiglie che scelgono spontaneamente di non far vaccinare i propri figli.
La decisione presa ieri si rivela quindi unanime e significativa di una rotta che lo Stato e le regioni hanno deciso di intraprendere, sollecitata anche dalla diffusione di una petizione sul sito change.org di una madre che si è vista contagiare tutta la famiglia per la pertosse contratta dalla figlia. Il ministro della salute Lorenzin avalla la scelta e la proposta degli assessori regionali, quindi il piano vaccinale sarà proposto il 20 ottobre alla Conferenza delle Regioni, per poi approdare lo stesso giorno alla Conferenza dello Stato e delle Regioni.
La scelta sembra oramai essere indirizzata e porterebbe al ripristino di una regola che era stata cancellata ben 18 anni fa da una circolare che stabiliva che il diritto alla scuola non doveva essere legato alla presenza dei vaccini. Secondo il responsabile del coordinamento degli assessori, si trattava di tempi in cui la copertura era totale, mentre al giorno d’oggi esistono realtà molto eterogenee e alcune province presentano tassi molto bassi, che arrivano anche all’85% di soggetti vaccinati. In termini pratici ciò può significare che su una classe di bambini, tre potrebbero essere non vaccinati e quindi potenzialmente rischiosi per il resto della scolaresca.