Sembra non esserci pace per i monumenti di Pompei, un vanto che l’Italia annovera fra le sue bellezze artistiche più importanti e che da anni è sottoposto a un restauro che sembra davvero essere fatto con poche risorse e poche competenze. Ne è prova il crollo di un muretto che è avvenuto nella giornata di lunedì 14 settembre e che si propone come l’ennesimo caso di problematica legata a questa zona così speciale e così delicata.
Lunedì pomeriggio è infatti crollato un muretto portante che delimitava la zona della Caupona di Demetrius e la Helpis Afra, che si trova in un’area dove gli scavi stanno procedendo e che non è stata ancora aperta al pubblico. Il danno è stato rilevato grazie a dei sopralluoghi effettuati dai funzionari e del personale di vigilanza, che hanno prontamente dato l’allarme e richiesto che vengano eseguite le manovre necessarie per ristrutturare in tempi brevi questa porzione del sito archeologico.
La Soprintendenza per gli scavi speciali di Pompei, Ercolano e Stabia afferma che il muretto si trova nelle domus che sono state identificate con i codici 1, 2 e 18 e che si tratta di un’opera incerta e non affrescata della lunghezza di circa due metri. Si tratta altresì di un’area che ha subito i gravi danni in seguito ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e che si rivela quindi essere molto più delicata rispetto alle zone non bombardate.
La Soprintendenza ha quindi affermato che l’area è stata messa in sicurezza e che i lavori di restauro e di messa in opera avranno luogo a breve, nell’ottica del Grande Progetto Pompei che annovera lavori già in gara, che dovrebbero iniziare a breve. Speriamo che questi lavori siano ligi e che sappiano rispettare l’anima di questa area archeologica così delicata, visti i tumulti degli ultimi mesi, e che la grande Pompei possa rivedere la luce in un progetto di restauro chiaro e caratterizzato dal rispetto delle regole di sicurezza.