Altroconsumo, società da sempre impiegata nel setacciare il mercato alla ricerca di offerte e nel dare vita a ricerche e statistiche che interessano i prezzi dei beni di consumo, ha finalmente pubblicato un’inchiesta relativa ai prodotti alimentari, che da nord a sud analizza il paese e il divario nei prezzi dei beni di prima necessità. Si tratta di un’inchiesta interessante, che mette in luce le tante controversie del nostre paese e che offre indicatori seri sullo stato del commercio in Italia. L’inchiesta ha infatti interessato le catene commerciali, ovvero i grandi supermercati, coinvolgendo ben 885 punti di vendita dislocati da nord a sud del paese e rilevando ben 1.083.983 prezzi relativi a 105 categorie di prodotto. Da ciò è venuta fuori una mappa che rivela dove è più conveniente fare la spesa per i cittadini italiani.
L’inchiesta ha analizzato il cosiddetto ‘carrello di marca‘, ovvero la spesa che può essere effettuata da nord a sud acquistando gli stessi prodotti, che si tratti di un piatto di pasta o di un panetto di sapone. I risultati hanno visto la Sicilia e la Sardegna proporsi come regioni dove fare la spesa di marca costa fino a tre volte in più rispetto alle regioni di centro Italia, in particolare alla Toscana, dove chi sceglie di acquistare prodotti di marca può risparmiare fino a 400 euro nel corso dell’anno. Piemonte, Toscana, Liguria, Veneto, Umbria e Puglia sono, a quanto traspare dall’inchiesta, le regioni dove il carrello di marca costa meno nella media nazionale.
L’inchiesta ha quindi interessato il carrello non di marca e quello proveniente dagli hard discount. A queste rilevazioni, l’inchiesta di Altroconsumo ha associato poi un’opera di analisi rivolta alle diverse catene alimentari, rivelando che le persone che si dedicano ad acquisti di linee ‘proprie’ dei supermercati possono attuare un risparmio di circa 2.000 euro all’anno, risparmio che diventa ancor più consistente e dimezza il costo della spesa se i consumatori si affidano alle catene dell’hard discount.