L’estate è una stagione fantastica, ma ogni anno arrivano puntuali le zanzare, che pungono e pungono indiscriminatamente gli esseri umani, provocando pruriti e molte arrabbiature. Una ricerca si è quindi occupata di capire quali sono le strategie che questi insetti mettono in atto quando scelgono di attaccare gli esseri umani e gli animali, colpendoli e lasciando il fastidioso ricordo di una bella puntura da grattare.
Ma le zanzare si sono anche evolute rispetto al passato, e la loro esistenza deriva da fattori molto diversi. Uno studio pubblicato sulla rivista specialistica Current Biology e svolto da un team di ricercatori dell’Università di Washington e del California Institute of Technology si è occupato di individuare e capire come le zanzare agiscono, ovvero su che basi scelgono la loro preda.
Secondo lo studio, si tratta di una sinergia fra elementi visivi, percezione dell’odore della preda e anche comprensione delle caratteristiche termiche. Una zanzara può, infatti, individuare l’anidride carbonica emessa dalla sua preda animale o essere umano ad una distanza di ben cinquanta metri e quindi avvicinarsi piano piano al suo bersaglio.
Quando la zanzara raggiunge il metro di distanza scattano altri fattori, come la comprensione della temperatura termica della preda e la sua posizione, in quanto ciò le permette di atterrare in modo veloce e senza problemi, quindi di pungere per nutrirsi in tutta sicurezza. Questo fatto spiega quindi la precisione degli insetti, ma non ci racconta perché tante persone, che si proteggono con mille lozioni, vengono comunque punte. Tutto si baserebbe su una questione genetica, che porta le zanzare ad individuare quali sono le prede per loro considerate più golose e quindi meritevoli di essere punte senza pietà durante le caldi notti estive.