E mentre in Libia si sta assistendo ad una battaglia cruenta e con un’immigrazione sempre più forte e presente, con dozzine di morti ogni giorno, in altre regioni i colpi d’arma da fuoco continuano a farsi sentire. Anche in Ucraina.
Ma non era stato firmato un patto di pace? Un cessate il fuoco valido per entrambe le fazioni? Inizialmente sembrava così e il ritiro d’armi pesanti s’è incominciato a vedere ma purtroppo le battaglie non hanno avuto termine e si dice che alcune sono ancora in corso. L’America ha così accusato la Russia d’aver violato il cessate il fuoco, anche con gli scambi di vario genere per tacere gli aspri scontri che erano in corso.
Ma purtroppo non è finita qui. Le varie fonti informative annunciano che a Debaltseve ad esempio ci sono ancora battaglie molto serrate, che vanno anche di quartiere in quartiere. Un possesso che va di strada in strada, per un territorio che pare vitale. Ed in effetti questo punto è un importante snodo ferroviario che unisce le roccaforti Donetsk e Lugansk. Decine e decine di soldati si sono arresi e hanno smesso di combattere, ma migliaia sono ancora circondati da ribelli che non hanno smesso di combattere e devono difendersi di conseguenza.
Kiev sostiene che anche diversi Ucraini sono stati fatti prigionieri e non sono stati annunciati, ma resi pubblici solo come “soldati arresi” alle news locali. Si parla di quasi un centinaio di persone che forse non verranno più viste, mentre tante altre persone sono rimaste ferite negli scontri.
E così pare che il patto di pace non verrà rispettato. Urgono perciò ulteriori soluzioni, qualcosa che non ci faccia incedere in un intervento militare aggiuntivo da parte di altri stati. Abbiamo già in effetti a che fare con un’altra potenza che ci minaccia – che è l’Isis – e naturalmente è bene non aprire altre battaglie per non far esplodere una guerra più grave per tutti.