La Grecia ha ora Tsipras in cima. E va bene. Ma purtroppo il debito non se ne va da nessuna parte e questo l’Europa lo sa bene. Il fatto è che si sta avvicinando l’ennesima scadenza e non si vedono ulteriori miglioramenti della situazione economica, il che significa che conseguenze pesanti possono arrivare da un momento all’altro.
Tsipras però dice subito che non ha bisogno di soldi, ma solo di tempo. La situazione è recuperabile in Grecia, ma richiede gli spazi necessari per riuscire a generare abbastanza denaro e rientrare dal debito accumulato con l’unione europea. L’accordo parte perciò tutto in salita, già con numerosi ritardi e richieste di denaro nell’intento di cercare una valida posizione solida in un ambiente greco molto difficile. Wolfgang Schauble, il ministro delle finanze tedesco, ha espresso il suo grande scetticismo sulla questione. L’intero modo di governare della Grecia è stato definito irresponsabile, difficile se non impossibile da recuperare con i rapporti europei.
Sapin, il ministro delle finanze Francese invece è più positivo. L’obiettivo di maggiore importanza è quello di trovare un accordo, come espresso da lui. La situazione economica è già parecchio in bilico in Grecia ed in particolare in Atene, e farla uscire dall’Euro come conseguenza comporterebbe una situazione di grave pericolo per lo Stato: non risolverebbe nulla almeno secondo il suo punto di vista ed altri.
“Mi sembra una grande partita di Poker con il nuovo governo” ha definito Schauble, il quale in effetti si trova in un gruppetto di 18 eurozone di cui la maggior parte è nauseata o scettica della situazione in Grecia. I positivi al singolo accordo o aperti al discorso sono ben pochi, e Tsipras dovrà perciò scegliere bene le parole da dire per evitare un brutta uscita dall’Europa.
La stampa greca non ha definito la Germania come uno Stato sincero. Ha più volte rivolto critiche nel senso della propaganda nazista, ma il ministro tedesco ha risposto che tali insulti non comportano nessuna conseguenza. Quello che si vuole è che la Grecia torni uno stato stabile economicamente e nient’altro.