Ed è così che finisce un incubo. Vanessa Marzullo e Greta Ramelli tornano a casa. L’intera difficile esperienza è terminata. Volendo riassumere l’evento: queste due ragazze italiane, rispettivamente di 21 e 20 anni, avevano deciso di adempiere ai loro impegni di volontariato all’estero, in Siria. Sono però state rapite ad Aleppo durante questa permanenza il 31 Luglio, in una calda estate che s’è rivelata tragica per la coppia di ragazze.
Palazzo Chigi conferma la notizia: “Sono libere, torneranno presto in Italia”. Ma come sono state liberate? Con la forza? Con un Blitz che ha messo fine alla minaccia Jihadista? No: purtroppo nel loro terreno non è stato possibile. E’ stato pagato un riscatto enorme di 12 milioni di dollari secondo alcune fonti d’informazioni, 12 milioni che finiranno naturalmente a pagare l’espansione terroristica in maniera a dir poco globale.
Date che non tornano. Un rapimento burrascoso. Greta e Vanessa hanno dovuto sopportare il messaggio e le vesti dei terroristi che hanno portato per lunghi mesi prima di essere liberate: in un video riportato quasi a metà dicembre. “Supplichiamo il nostro governo e i suoi mediatori di riportarci a casa, siamo in grave pericolo e potremmo essere uccise” era ciò che dicevano durante il video mentre queste tenevano un cartello che diceva 17 Dicembre 2014. Molti però hanno indetto che la data era falsa.
Una conferma durante quei tragici giorni da parte dei terroristi: “E’ vero, abbiamo le due donne italiane perché il loro paese sostiene tutti gli attacchi contro di noi in Siria”. Per questo secondo loro la giustificazione di rapire due innocenti ragazze italiane e tenerle segregate in un luogo chiuso e nascosto alla vita per quattro mesi. Ma il terrore è finito. Finalmente si torna a casa. La gioia dei familiari è immensa e il paese italiano aspetta a braccia aperte il ritorno di Greta e Vanessa.