Ecco il 2015, ed ecco le statistiche di come la gente non riesce a trovare lavoro o si ritrova per strada dall’oggi al domani: 13,4%. E’ la nuova statistica che è stata resa nota per quello che riguarda la disoccupazione in Italia. Sempre più giovani non riescono a trovare lavoro nel nostro bel paese, rimanendo così in attesa per strada con le loro lauree e diplomi in cerca di un nuovo impiego, sperando che non sia qualcosa di esageratamente umile.
Sono quasi un milione i giovani che cercano lavoro e sono sotto i 35 anni. Ed è un numero davvero grande, visto che ci stiamo concentrando sui giovani rimasti in Italia in cerca di lavoro. Mentre in altri paesi si registra un segnale a dir poco positivo (diminuzione della disoccupazione in Germania) noi continuiamo a salire. Ma, a proposito della Germania, vale la pena citare che quelle statistiche sono “orchestrate” da un certo punto di vista, dato che la Germania è ancora caratterizzata da un alto livello di sperequazione sociale e da una forte diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, con distinzione tra zone periferiche e città. Anche lì certamente vi sono paesi in cui la densità abitativa, in rapporto all’occupazione effettiva lasciano presagire situazioni gravi dal punto di vista sociale. Non certo la perfezione che ci fanno capire le statistiche. Come diceva Trilussa, quando si fa una media, si sa quale sarà il risultato nel complesso, risultato che non apparterrà, invero, a nessuno. Lo stesso errore lo commettiamo con l’Italia. A che pro dire che vi è la ripresa dei consumi se si include nella media le zone del Nord Italia, in pari peso alle zone più disagiate del Sud Italia? Il 70% delle imprese che hanno chiuso in tutta Italia provengono proprio dal Sud, solo il 30% è situato al Nord! Statistiche ingannevoli, certamente. E la realtà tedesca, forse migliore di quella italiana, non è certamente perfetta.
Ritornando al caso italiano, in solo tutto Ottobre abbiamo visto andare via praticamente 50 mila posti di lavoro, giusto in tempo per le vacanze natalizie in arrivo. Posti di lavoro che presto si sono convertiti in persone sfrattate, frantumate nell’anima ed in cerca disperata di un posto caldo dove trovare del denaro per vivere.
Se la fascia d’età non conta, il numero aumenta esponenzialmente, e così tanto che c’è da avere i brividi anche senza considerare l’inverno. 3 milioni e 457 mila compongono il totale della popolazione italiana che finora non ha un lavoro. Noi in Italia siamo tanti (60 milioni secondo il censimento) ma il bilancio è seriamente troppo alto per considerare un’annata economica salutare.
E’ tempo di scappare o di rimanere? Molti italiani stanno considerando, dopo la loro visita estera vacanziera, di spostarsi definitivamente altrove. In lidi dove la crisi non si vede. Ma altri sono costretti a rimanere qui volenti o nolenti: riusciranno le nuove manovre ad alleviare il dolore economico nel quale migliaia e migliaia di Italiani stanno soffrendo tutt’ora? Resteremo a guardare e giudicare.