I familiari di tutte le vittime dell’Eternit incontreranno il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. L’incontro è fissato per martedì prossimo, a Roma. A dare la notizia, su Facebook, è il senatore Pd Stefano Esposito, che ha organizzato l’incontro. Incontro che si terrà alla presenza di Daniele Borioli, Federico Fornaro, Cristina Bargero e Fabio Lavagno. All’appuntamento, alle 16.30, saranno presenti anche i sindaci di Casale Monferrato e Cavagnolo, Titti Palazzetti e Mario Corsato, il vicepresidente dell’Afeva, Bruno Pesce, e il presidente Fondo vittime amianto, Nicola Pondrano.
Intanto a Napoli, davanti alla sede della Prefettura, si è tenuto un presidio promosso da Cgil, Cisl Uil e dalla associazione ‘Mai più Amianto’ contro la sentenza Eternit che ha assolto per prescrizione gli imputati nel processo contro i danni da amianto. Era presente al presidio anche il sindaco Luigi De Magistris.
Lo scopo è quello di chiedere ”giustizia, risarcimento, bonifica e sorveglianza sanitaria per gli ex esposti all’amianto”, perché a parere degli organizzatori e dei familiari delle vittime da amianto, ”è stata aperta una ferita profonda in chi riponeva aspettative di giustizia e riconoscimento del diritto al risarcimento”.
Stando alle stime dei sindacati, invece, sarebbero 552 i decessi certificati correlati all’esposizione all’amianto e oltre 2000 quelli causati complessivamente dal 1939 al 1985. Ancora oggi, purtroppo, sono tanti, troppi, i malati di asbestosi e mesotelioma diagnosticati, che ogni anno perdono la vita anche in giovane età.
L’amianto è pericoloso, e lo si sapeva già dal 1906. E’ quanto si legge nel testo di una sentenza pronunciata “in nome di sua Maestà Vittorio Emanuele III”. Eppure, ancora oggi, è difficile ottenere un giusto risarcimento. E’ doveroso quindi protestare contro la sentenza in Cassazione, che ha assolto il magnate svizzero accusato di essere il responsabile dell’uso dell’amianto in azienda. Secondo la Uil della Campania, la sentenza della Cassazione:“(…) ha cancellato anni di battaglia sull’inquinamento, afferma il diritto ma ammazza la giustizia. Chiediamo al prefetto di intervenire sul governo perché si prenda la responsabilità e affinché cambi la legislazione e al governo perché i reati ambientali non possono essere determinati dal tempo”.