Si conclude oggi un processo che ha colpito per la sua singolarità. Oscar Pistorius, il campione paralimpico, é stato condannato a cinque anni di carcere per omicidio colposo. A condannarlo è stato il giudice Masipa in un’udienza del tribunale di Pretoria. L’accusa è di aver ucciso con quattro colpi di pistola la fidanzata Reeva Steenkamp, dopo averla scambiata per un intruso entrato in casa.
Il giudice ha deciso di escludere sia la pena dei servizi sociali, ritenuti insufficienti, sia quella prolungata di dieci anni, ritenuta troppo crudele. L’avvocato dei familiari della ragazza si è detto soddisfatto della sentenza; nessuna dichiarazione, invece, da parte di Pistorius e dei suoi legali.
A Pistorius erano stati addebitati altri 3 anni di reclusione per il possesso illegale di armi da fuoco, ma la pena è stata sospesa con la condizionale. Un altro sconto di pena arriva con gli arresti domiciliari: Pistorius infatti sconterà in cella solo 10 mesi dei 60 previsti. Dopo otterrà gli arresti domiciliari e tornerà a casa dallo zio.
Successe tutto il giorno di San Valentino di un anno fa: Oscar uccise la fidanzata Reeva sparando quattro colpi attraverso la porta del bagno della sua camera da letto. Pistorius dichiarò di aver sparato per sbaglio, credendo che si trattasse di un ladro. L’accusa ha sempre sostenuto, invece, la tesi dell’omicidio premeditato. Il processo, iniziato a marzo di quest’anno, si è concluso oggi, con una sentenza che certamente farà discutere.
«Ho valutato la gravità del reato», ha dichiarato la giudice Masipa, 67 anni: «Con un’arma letale, un’arma da fuoco carica l’accusato ha sparato non una, ma quattro volte». Non è stata riconosciuta però l’accusa di omicidio premeditato, che avrebbe potuto tenere in carcere l’atleta per ben 25 anni.
Già il mese scorso comunque la giudice aveva stabilito la non intenzionalità dell’atleta, che comunque ha agito con negligenza e forza eccessiva.