Lo scandalo Caja Madrid sta letteralmente sconvolgendo la Spagna. Caja Madrid fa parte del gruppo Bankia, salvato con i soldi europei da un buco di bilancio di più di 20 miliardi di euro.
Ebbene, dalle prime indagini è venuto fuori che i consiglieri di amministrazione, tutti nominati da partiti politici e sindacati spagnoli, hanno utilizzato carte di credito fornite dalla banca con spese che in alcuni casi hanno superato anche i 100.000 euro. Queste spese non hanno alcun tipo di relazione con gli incarichi svolti e hanno comportato un ammanco per la banca di circa 4 milioni di euro. Almeno questo è quanto emerso dalle indagini svolte fino ad oggi, ma siamo ancora in una fase iniziale.
Intanto cominciano a cadere le prime teste: si va da un alto dirigente di Hacienda (che sarebbe l’equivalente dell’italiana Agenzia delle Entrate, tutto il mondo è paese) al leader dell’UGT di Madrid (UGT è il sindacato spagnolo di sinistra, equivalente alla CGIL italiana) ad alti dirigenti socialisti. Ovviamente i vertici nazionali di UGT e PSOE hanno negato con forza di aver avuto sentore della situazione, tutto è avvenuto a loro insaputa.
Uno degli elementi più gravi emersi dall’indagine, che ripetiamo è ancora agli inizi, è che le ruberie sono continuate persino dopo che è stato accertato lo stato di assoluto dissesto finanziario di Bankia, dissesto costato più di 20 miliardi di fondi pubblici. Speriamo che le indagini possano finalmente spiegare che fine abbiano fatto questi 20 miliardi. Per ora abbiamo capito qual è stata la destinazione di questi primi 4 milioni di euro, ma è davvero una goccia nel mare.