La disoccupazione giovanile tocca la cifra record del 44,2%, superando ogni precedente record. Lo rende noto l’ISTAT, che segnala anche come sia il valore massimo sin da quando si fanno queste rilevazioni, sia a livelo trimestrale che annuale. Le cause della disoccupazione sono ormai note: il sistema produttivo è allo stremo, spezzato da una pressione fiscale e contributiva senza eguali nel mondo e sottoposto anhe ad un attacco concentrico da parte dell’Agenzia delle Entrate e Equitalia. Gli imprenditori che hanno ancora aziende in salute scappano velocemente dall’Italia, gli altri chiudono e qualche volta sono costretti al suicidio dalla stretta operata da Equitalia. Più di 500 imprenditori si sarebbero tolti la vita nel corso del 2014 perché sottoposti a procedure da parte di Equitalia.
In queste condizioni non è possibile pensare di fare assunzioni. Chi ha già un posto di lavoro è protetto dall’articolo 18 e dai sindacati, i giovani invece non hanno nessun tipo di garanzia. A loro non resta che accettare lavori precari oppure emigrare. In effetti esiste anche una terza opzione, che è poi quella favorita da molti, che consiste nel continuare a vivere mantenuti dai genitori. Tuttavia questa opzione non potrà durare a lungo, visto che il governo ha messo le mani anche sui patrimoni, non solo sul reddito. Pochi anni e anche i patrimoni accumulati dalle generazioni precedenti andranno in fumo.