Suor Cristina Scuccia, la vincitrice di The Voice of Italy, sembra proprio che la religiosa non salirà sul palco del prossimo Festival di Sanremo.
Dopo un silenzio durato un paio di mesi, la giovane suora di Comiso era tornata a parlare qualche giorno fa alla vigilia del rinnovo dei suoi voti. Suor Cristina aveva detto di essere tornata alla sua vita da suora e di aver lasciato ai suoi superiori la decisione sul suo futuro discografico.
E la decisione sarebbe arrivata direttamente dai vertici dell’ordine delle Orsoline: niente Sanremo.
A riportare la notizia è Italia Oggi, che spiega come Universal – la casa discografica che ha offerto un contratto a Suor Cristina, come premio per la sua vittoria a The Voice of Italy – avesse già pensato a tutto, compreso uno studio di registrazione da allestire direttamente all’interno del convento e un disco da lanciare subito dopo il Festival di Sanremo, al quale ovviamente la giovane religiosa avrebbe partecipato tra le fila dei Big.
La decisione di non partecipare al Festival di Sanremo, rende tutto più complicato, e getta qualche dubbio sulla reale uscita del disco. Infatti il personaggio di Suor Cristina è tutto incentrato sulla figura della suora, la cui grinta e la cui voce, racchiuse nell’abito religioso, hanno fatto della venticinquenne siciliana un vero e proprio fenomeno mondiale.
Difatto il successo mediatico di Suor Cristina, ai tempi della prima esibizione a The Voice, nella fase Blind Auditions, si è poi arrestato dopo aver vinto. Il singolo Lungo La Riva, infatti, scritto da Neffa, non ha riportato il successo desiderato, vendendo meno di Giacomo Voli, secondo classificato al talent show.
Comunque che suor Cristina non avrebbe partecipato al Festival era intuibile dato che la religiosa è tornata alla vita normale con le Orsoline, nel convento milanese, lontana dai riflettori e dai palcoscenici, fedele alla scelta di vita che ha fatto e che ha sempre detto di voler mantenere. Lo scorso 29 luglio, inoltre, ad Assisi, Suor Crisina ha rinnovato i voti di “castità, povertà ed obbedienza”, segnando un’altra importante tappa nel suo percorso religioso, per lei più importante di quello musicale.