Enrico Bertolino, milanese del quartiere Isola, uno dei più colpiti dall’esondazione del Seveso, risponde al telefono e butta subito lì una battuta, anche se è lontano da casa: “Sono le prove generali di Expo 2015”. Poi si ferma.
E lancia un affondo, sempre con il sorriso tra le labbra, memore delle tante esondazioni che hanno sommerso la zona nord negli ultimi decenni:
“Le esondazioni del Seveso che allagano l’Isola Niguarda sono un problema che ho toccato con mano sin da bambino. Succedono, se ne parla, e poi si va avanti come se niente fosse, fino alla prossima esondazione. Senza nessuna prevenzione. È allucinante. Forse nemmeno ci provano, perché, qui, dalle mie parti, tutti pensano ai palazzi di Ligresti, alle speculazioni, pensano a mangiare. Poi siamo noi, periodicamente, a bere, quell’acqua marcia”.
“Cerchiamo di vederla positivamente: l’Isola, con l’esondazione, ritorna l’Isola, isolata dal resto della città. Ha sentito delle polemiche contro il comune di Milano che ha dato l’allarme solo alle 08.56, quando tutta la zona nord era già diventata un fiume? Esattamente come all’Aquila. O come in qualsiasi grande azienda. In Italia nessuno si prende la responsabilità di niente, nemmeno di lanciare un allarme per paura delle polemiche successive. E alla fine, alla mancata prevenzione, s”aggiunge la beffa dei disagi.”