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LIBIA-Haftar,”LA NOSTRA OPERAZIONE NON E’UN COLPO DI STATO”-80 morti

2014-05-17T222636Z_1962292730_GM1EA5I0HUD01_RTRMADP_3_LIBYA-VIOLENCE-kBpC-U10301094885639Cf-568x320@LaStampa.itIn Libia la situazione precipita, un convoglio di blindati è entrato a Tripoli e si è diretto verso la sede del Parlamento.

L’offensiva è stata sferrata dalle milizie del ex generale Khalifa Haftar,  uomini armati hanno costretto i parlamentari a lasciare il Parlamento poi, hanno appiccato il fuoco. Gli scontri si sono estesi anche in altre zone.

Khalifa Haftar, ex generale in pensione scomunicato dal governo, si è messo a capo di un esercito paramilitare autoproclamato “Esercito nazionale libico”, formato da molti ufficiali del regime che hanno abbandonato Gheddafi.

Il governo libico ha accusato Haftar (che ha denominato la sua operazione “Dignità della Libia”) di attuare un golpe, per questo sono stati vietati tutti i voli sulla Cirenaica, già centro della rivolta che nel 2011 aveva portato agli scontri e alla caduta e morte del colonnello Ghedafi. Visto che le forze di Haftar hanno usato anche velivoli per i loro attacchi, Tripoli ha avvertito che qualunque aereo dovesse sorvolare Bengasi verrà abbattuto.

Tutte la minacce del governo sono cadute nel vuoto, Haftar, che accusa il potere centrale ad interim,” di non avere mandato” è determinato a portare avanti la sua campagna armata motivata con la necessità di ripristinare l’ordine e debellare le milizie islamiche.

A Bengasi i combattimenti tra i paramilitari di Haftar e le milizie integraliste islamiche si intensificano, l’ultimo bilancio parla di almeno 80 morti e 140 feriti.