Non è uno scherzo, i protagonisti dell’Hackathon sono proprio entrati a Montecitorio invitati dalla presidente Laura Boldrini.
Sono centocinquanta sviluppatori di software e grafici web, passeranno tre giorni alla Camera mettendo a disposizione di tutta la comunità i loro talenti per trasformare in concreta risorsa i dati accessibili resi disponibili dalla Camera già dal 2011.
Dopo una breve formazione gli hacker hanno già fatto i «pitch» (le proposte): può partire la maratona Hackathon sugli Open Data, individuale o a gruppi. I migliori tre saranno premiati con gadget informatici. Bisognava farlo, visto che dal 19 marzo 2013 anche tutti i dati e documenti delle pubbliche amministrazioni senza l’espressa adozione di una licenza d’uso si intendono rilasciati come dati aperti “Open data by default”. Ognuno può usare questi dati: significa che chi avesse intuito le genialità avrebbe una fonte ricchissima d’informazioni per sviluppare applicazioni, sicuramente utili alla comunità, ma anche capaci di produrre reddito al suo inventore. Chiunque può attingere al catalogo, che è su www.dati.gov.it e che al momento contiene 8541 «dataset» di 72 amministrazioni.
Ecco un esempio guardando i dataset pubblicati, la Regione Friuli Venezia Giulia rende fruibile la lista delle strutture di tipologia “Affittacamere certificate”. Se in quella regione ci fosse un nerd particolarmente capace e intenzionato a sviluppare un’app per smartphone, utile per esempio a studenti fuori sede, o a particolari flussi turistici, avrebbe a disposizione, e gratuitamente, un flusso di dati da cui iniziare a progettare.
Degli studenti d’informatica di un istituto di Cuneo hanno lavorato sugli open data di un consorzio di trasporti locale e hanno realizzato un’app che permette di pianificare il viaggio in autobus nella loro provincia.
E’ certamente un’ottima idea riunire tutti questi cervelli, menti giovani che sanno spaziare verso nuovi orizzonti della tecnologia e trovare forse proprio loro la ” killer application”.