La crisi colpisce ancora. Altri suicidi. Si allunga la lista di uomini e donne, di ogni classe sociale, che soccombendo alla disperazione di non avere una sicurezza economica, prendono la drammatica decisione di togliersi la vita.
La cronaca ci riporta la storia di due uomini. Uno era un ristoratore di Rieti, che incapace di trovare una soluzione sia alle sue difficoltà economiche, sia al difficile rapporto che si era creato con sua moglie, si è dato fuoco all’interno della sua auto. A distanza di 24 ore da questo episodio, un altro uomo ha tentato il suicidio, a Roma, cospargendosi di benzina e divenendo una torcia umana. Soltanto l’intervento di un autista dell’Atac lo ha salvato da morte certa. A questi si aggiunge la storia di un giovanissimo di 27 anni, che non accettando la disoccupazione e caduto in una profonda crisi depressiva, si è tolto la vita.
Ma la lista è molto più lunga ed è oramai allarme per le istituzioni. L’associazione Codici, nata proprio per monitorare come un osservatorio che testimonia le numerose morti avvenute per problemi economici dovuti alla crisi, parla ormai di una media di un suicidio al mese, solamente nel Lazio.