Ariel Castro si è definito un “predatore sessuale”, sta collaborando e ha ammesso alcune sue responsabilità. La Procura chiederà la pena di morte, la cauzione ammonta a 8 milioni di dollari. E’ stata ritrovata una lettera in cui Ariel Castro, il mostro di Cleveland che ha rapito 10 anni fa tre ragazze della zona, si autodefiniva un “predatore sessuale” – non è tutto – Castro ammetteva di avere egli stesso subito molestie sessuali da uno zio. In quel periodo, il mostro aveva intenzione di togliersi la vita, secondo gli inquirenti era il 2004, probabilmente Castro (che a quel tempo già teneve prigioniere le ragazze) aveva paura che si risalisse a lui dopo l’episodio accaduto sullo scuolabus dove aveva dimenticato un ragazzo.
La Procura intende chiedere la pena di morte facendo leva sui 5 aborti che Castro ha provocato alla prigioniera Michelle Knight, intanto Castro ha iniziato a collaborare ammettendo alcune responsabilità.
Ariel Castro aveva usato violenza anche contro l’ex moglie Grimilde morta qualche anno fa a causa di una malattia. Alcune testimonianze affermerebbero che spesso la picchiava, la frustava, la incatenava, la obbligava a stare chiusa in uno scatolone, le imponeva di vestire e mangiare determinate cose. Un giorno la donna ha avuto la forza di scappare ha denunciato l’uomo ma nulla è accaduto perchè il procedimento non è stato portato avanti.
Intanto con il passare dei giorni emergono particolari sempre più terrificanti dei giorni di prigionia delle tre ragazze di Cleveland.