La Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano, si sta rendendo protagonista di un’iniziativa piuttosto singolare: le primarie per l’Ambiente. Attraverso la piattaforma online dell’associazione, infatti, i cittadini potranno votare i provvedimenti e i temi che poi la Fai, che tra le altre cose è anche un’organizzazione di pressione, porterà in sede governativa durante la prossima legislatura. Votare è semplice, basta andare sul sito della Fai e lasciarsi guidare fin dalla home page. Si potrà votare dal 7 al 28 gennaio.
L’iniziativa ha trovato i suoi ideatori, e i maggiori promotori, nella sezione giovanile dell’associazione. L’iniziativa, inoltre, si impone come “strumento moderno” anche perché organizzata a più livelli. Non c’è solo l’elemento istituzionale, corrispondente al voto pure e semplice sul sito, ma anche l’elemento “social“, in linea con le istanze del web 2.0 e con le nuove esigenze di partecipazione dell’utenza. A fianco del sito della Fai, infatti, è stato posto un insieme di pagine nei principali social network dove gli utenti possono dire la propria e conversare tra di loro circa l’oggetto del voto. Insomma, un luogo di scambio di idee e opinioni.
Ilaria Buitoni, presidente della Fai, ha illustrato così il senso dell’iniziativa: “L’attuale legge elettorale non permette ai cittadini di scegliere i parlamentari. Perciò abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa che prova a ridare voce agli elettori, mettendo a disposizione la possibilità di individuare idee e proposte concrete che i candidati possano fare proprie. Le ‘Primarie della cultura’ vogliono dare risposte ad una domanda trascurata e fondamentale per il Paese: come salvare la cultura italiana boccheggiante dopo decenni di indifferenza, come rendere lo straordinario patrimonio storico artistico a paesaggistico una ricchezza che può generare anche sviluppo, come ritrovare l’identità di un Paese la cui bellezza e arte tutto il mondo conosce”.