Apophis, l’asteroide egizio, è stato ripreso dalla space camera di Slooh che ha permesso a milioni di appassionati di assistere in diretta al passaggio dell’asteroide che potrebbe colpire la Terra nel 2036, anche se diminuisce di 30 volte il pericolo che l’asteroide colpisca il nostro pianeta in quella data, mentre raddoppia il rischio che avvenga nel 2068. Questo quadro risulta dai calcoli relativi alle orbite dei futuri avvicinamenti alla Terra dell’asteroide Apophis fatti dal gruppo NeoDyS dell’università di Pisa in collaborazione con il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. L’asteroide Apophis in questi giorni è relativamente vicino alla Terra, e il 9 gennaio ha raggiunto la distanza minima di circa 14,5 milioni di chilometri dalla Terra. Dalle ultime immagini raccolte dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’asteroide sembra più grande di quanto stimato dalla Nasa: il suo diametro di Apophis dovrebbe aggirarsi sui 325 metri, con un margine massimo d’errore di 15 metri.
L’aumento nel diametro ha portato ad una crescita (75 %) della sua massa e della capacità distruttiva in caso d’impatto con la Terra. In seguito all’aumento della massa di Apophis, l’energia sprigionata dovrebbe raggiungere il totale di 880 megatoni. Il prossimo appuntamento con l’asteroide egizio è previsto per il 13 aprile 2029 quando passerà a non meno di 36mila chilometri dalla Terra, nell’orbita di diversi satelliti geostazionari. Per conoscere le future orbite di Apophis, si dovrà ancora osservare il suo cammino con metodi più accurati, approfittando anche di altri passaggi che avverranno a distanze simili a quelle riprese recentemente.