In presenza di segnali di razzismo, quali molesti cori di buu o altri segnali di intolleranza, l’arbitro dovrà investire, tramite il quarto uomo, il Dirigente del servizio di ordine pubblico quale “unico responsabile della decisione di sospendere la gara”. Questa la decisione presa oggi dall’Osservatorio sulle manifestazioni sportive in base alla quale durante le partite di calcio in cui si palesano episodi di razzismo si dovrà adottare la specifica procedura. Dopo il vespaio di polemiche innestato in seguito all’interruzione della partita Pro Patria-Milan, l’Osservatorio ha adottato una linea dura, approvando all’unanimità una determinazione, che si snoda in quattro punti. Le procedure per la sospensione della gara quindi prevedono che in “presenza di segnali di razzismo, intolleranza o antisemitismo, l’arbitro provvederà, anche su segnalazione dei calciatori, ad investire, tramite il quarto uomo, il dirigente del servizio di ordine pubblico, unico responsabile della decisione di sospendere la gara”. Un’analoga informazione potrà essere data dal rappresentante della Procura federale, qualora sia presente. Inoltre il Dirigente del servizio, in presenza di espressioni di razzismo o intolleranza di particolare gravità, valuterà il non avvio o la sospensione dell’incontro per consentire la diffusione di messaggi di ammonimento per le tifoserie, attraverso i sistemi di amplificazione sonora presente negli stadi.