Emergenza acqua potabile in 34 Comuni della Tuscia, in Lazio per la presenza di una sostanza dannosa nella misura superiore ai 10 microgrammi al litro. Il sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola ha emesso un’ordinanza che decreta, a partire dal primo gennaio, la non potabilità dell’acqua, la motivazione è infatti la presenza di arsenico; ma il divieto è esteso anche ad altri 33 comuni. Gli abitanti di Tarquinia sono 17mila, ma su tutta l’area interessata vivono almeno 150mila persone. La stessa ordinanza sarà emanata anche dagli altri primi cittadini dei comuni del territorio interessato, l’acqua non sarà potabile anche in altre zone del Viterbese. Il sindaco Mazzola ha fatto sapere che il comune ha stanziato 450mila euro per acquistare un dearsenificatore che verrà allacciato nell’acquedotto cittadino. I lavori dovrebbero essere ultimati entro febbraio, mentre negli altri comuni l’emergenza idrica persisterà fino al mese di giugno. I sindaci dei comuni interessati al divieto avranno quindi l’onere di garantire almeno sei litri di acqua potabile al giorno per ogni residente, ma già si prevede che nessun comune è in grado di rispettare tale disposizione perché non hanno a disposizione le risorse per garantire l’approvvigionamento.