Le proteste di questi giorni che si sono succedute in India, in seguito al drammatico episodio dello stupro di gruppo nei confronti di una ragazza 23 anni avvenuto a New Delhi, sono la testimonianza di un grido di allarme. Sei degli uomini coinvolti nello stupro di gruppo sono stati arrestati la vittima rimane in ospedale in condizioni ancora critiche. L’India si conferma un Paese in cui la violenza sulle donne è molto diffusa e nonostante rappresenti una grave realtà spesso passa inosservata da parte delle autorità. Questa condizione è anche dimostrata dal fatto che centinaia gli uomini accusati di violenza sessuale nei confronti delle donne si siano candidati alle elezioni negli ultimi trent’anni, senza innestare alcuna polemica a livello nazionale o internazionale. Questo dato è stato reso noto da un’indagine condotta dall’organizzazione indiana Association for democratic reforms. Le manifestazioni contro la violenza sulle donne come forma di protesta continuano ad animare le strade delle città dell’India: la folla ha intrapreso anche una marcia verso la residenza del presidente Pranab Mukherjee. C’è voluta quasi una settimana di proteste per convincere il primo ministro Manmohan Singh a comparire in tv: Singh ha chiesto alla popolazione di mantenere la calma e ha promesso di rendere l’India un posto più sicuro per le donne.