Mario Belluomo, un ingegnere italiano ed altri due tecnici, di cui non è certa ancora la nazionalità, sono stati rapiti in Siria. L’uomo, un tecnico di Catania, lavora nell’acciaieria Hmisho, a Latakia, è stato sequestrato nella zona di Tartus, a Nord di Damasco. L’Unità di crisi della Farnesina ha da subito condotto degli approfondimenti, attivando inoltre i canali per i necessari interventi a favore del connazionale rapito, informando anche i familiari dell’interessato, con i quali continua a restare in contatto. Il capo della diplomazia italiana ha dichiarato, in merito a questo episodio, quanto segue: “Anche in questo caso, in raccordo con tutte le strutture dello Stato coinvolte, stiamo lavorando con il massimo impegno e con la stessa dedizione con cui le nostre Ambasciate e Consolati quotidianamente prestano assistenza ai connazionali in difficoltà, anche in regioni e situazioni a rischio”
Il ministro degli Esteri Giulio Terzi che sta seguendo personalmente il caso, attraverso l’Unità di crisi, ha dichiarato. “In tutti questi casi l’incolumità del connazionale è la nostra priorità assoluta ed è indispensabile tenere il massimo riserbo” ribadendo “stiamo lavorando con il massimo impegno”.