Una quarantina di consiglieri della regione Lombardia sono iscritti nella lista degli indagati dell’inchiesta avviata dalla Procura di Milano su presunte irregolarità nell’utilizzo dei rimborsi spettanti gruppi consiliari. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, vede il coinvolgimento di consiglieri del Pdl e della Lega Nord, a partire dai capigruppo Paolo Valentini e Stefano Galli, accusati di peculato per aver utilizzato per fini personali risorse destinate ad attività istituzionali; tra gli altri nomi emersi ci sono anche Renzo Bossi e Nicole Minetti. Renzo Bossi avrebbe utilizzato i soldi destinati al gruppo consiliare della Lega per spese personali del tipo: videogiochi, sigarette e bibite.
La Minetti usufruiti dei rimborsi del Pirellone per spese personali pari a decine di migliaia di euro, tra le sue spese: 16 euro serviti ad acquistare il libro Mignottocrazia di Paolo Guzzanti, ma figurano anche una serata da 832 euro all’hotel Principe di Savoia, giustificata in nota spese come consumazione, una cena da 6 coperti dal costo di 430 euro al ristorante Giannino, l’acquisto di un I-pad da 750 euro, anche se ogni consigliere lombardo ne riceve uno in dotazione dalla Regione. Roberto Formigoni sdrammatizza: ”Batman non c’è qui in Lombardia”, convinto che sia un grande equivoco perché afferma ”qui in Lombardia le regole sono molto chiare, nette e del tutto diverse da quelle vigenti in altre Regioni: credo proprio che i nostri gruppi abbiamo rispettato fino in fondo le regole”.