LIBRO DI CATERINA FALOMO E MANUELA PIVATO PRESENTATO GIOVEDI 22 NOVEMBRE 2012 E ORGANIZZATO DALLA SPAZIO EVENTI MONDADORI
Alla Querini Stampalia a Venezia giovedì 22 novembre c’è stata la conferenza sul il libro della Falomo e la Pivato “Veneziani per scelta” dove si racconta l’opinione di quei veneziani venuti dal mondo nella città lagunare.
Voglio iniziare con una frase del libro”
“Venezia seduce, circuisce per cui si sceglie di rimanere ”. e da qui ne derivano una serie di opinioni di alcuni veneziani per scelta:
Chi decide di rimanere sono sedotti da questa città : albergo fantastico da calli labirintiche dove si può sognare ad occhi aperti e vivere in altri secoli , qui i veneziani per scelta e anche quelli di nascita sono privilegiati vivono in palcoscenico con corridoi per calli e poi fuggire e sparire.
La vera Venezia non è a S.Marco, Rialto, Ferrovia ma negli angoli nascosti e nelle isole sparse attorno alla laguna da arrivarci con una piccola barca dove si rova un atmosfera di tempi remoti.
Si vuole descrivere non la Venezia turistica del boom degli anni ’80 o quella del calo demografico degli anni ’60 dove tutti vogliono far credere che Venezia sta morendo e non sono i Grandi Eventi che fanno la città ma la vita quotidiana che seduce con la vita culturale, gastronomica e popolare.
Dei veneziani per scelta si sono lasciati sedurre da questa città dalle campane che suonano a festa quotidianamente e dal passo lento dove qui hanno trovato la seconda famiglia dove qui ci si incontra e ci si saluta alla mattina.
Un veneziano per scelta che ha trovato la sua seconda famiglia a Venezia è Michel Toulose un proprietario di TV francesi che ha venduto tutto per trasferirsi nell’isola di sant’Erasmo l’isola dell’ estuario veneziano dove ha comprato una fattoria con vigneti e ogni mattina fa il suo giro in barca come un comune isolano.
Ottavia Piccolo attrice teatrale inizia a diventare veneziana quando incomincia a lamentarsi come tutti i veneziani che si lamentano del troppo turismo ma alla fine rimane la città dell’accoglienza anche per chi studia, visita e lavora.
Si dice dove sono i 40\50 enni che dovrebbero mantenere vive le tradizioni della città ed invece odia gli stranieri e l’Elite. Non c’è grande amicizia tra l’Elite e i veneziani c’è distanza.
I veneziani non hanno una bella reputazione fuori della città sono considerati dei codardi, sono stati dei mercanti di bassa lega e adesso solo degli affitta camere o dei commercianti. Non è cambiata la gente del passato con quella del presente : prima mercanti ed ora commercianti e albergatori e la città è in balia di quest’ultimi ma è la scelta fatta 20 anni fa quando si decise di pianificare l’attività produttiva della città e si decise la strada purtroppo più comoda , il turismo.
Quando i veneziani si chiudono non c’è più accoglienza, non ce la fanno più ad accogliere ogni stagione estiva 20.000 presenze giornaliere e così sono considerati lamentosi e non interagiscono con gli stranieri ospiti in città.
In giro per il mondo c’è molta gente che ama Venezia ma c’ è anche chi la sfrutta come i rottamai di motonavi dell’Actv per l’isole che d’estate hanno una temperatura di 12° come se si fosse nelle terre nordiche e non nella laguna veneta e per giunta hanno i vetri sporchi che non si può nemmeno guardare fuori dal finestrino.
Il degrado e la decadenza è colpa degli amministratori qualcuno dice ma non si comprende che qui arriva il mondo come in tutte le città turistiche ma a differenza di queste c’è più sicurezza per le vie di notte e il trasporto va giorno e notte a prezzi competitivi ma c’è qualcuno ancora che si lamenta perché troppo“cara”.
La città senza turismo non è più città , è più facile lamentarsi che agire in prima persona, non è facile vivere a Venezia che è un mondo diverso con difficoltà ma anche con pregi e ne ha molti a tal punto che tutti vogliono tornare a Venezia come se fosse la prima volta.
Certo i veneziani sono lamentosi e poco accoglienti ma c’è molta umanità anche i cani sono tranquilli assieme ai bambini. E i veneziani per scelta ci insegnano ad amarla e fare meno politica.
Venezia è collegata a Mestre e Marghera, tre policentrici da creare un polo di sviluppo. Venezia a bisogno di Mestre e Marghera come Mestre e Marghera a bisogno di Venezia.
Nell’ultimo mese si è parlato dell’Arsenale dove si rivendica uno sviluppo diverso dove il Comune deve prendere il controllo della situazione invece di lasciarlo al caso.
Come detto sopra i pregi di Venezia sono la sicurezza, il trasporto urbano e la pulizia che monita più di 20.000 presenze giornaliere e non è facile mantenerla più pulita di altre città del mondo e il lato negativo è la chiusura, non c’è integrazione tra veneziani e turisti ma è una Metropoli senza traffico dove i contatti tra i veneziani avvengono in biblioteca tra il passato e il presente e tra le calli. E’ una città a portata d’uomo.