Si è svolta ieri, a Roma, la manifestazione “No Monti Day” contro la finanza mondiale, dove non sono mancati disordini: prese di mira specialmente le banche come Unipol, Monte dei Paschi di Siena e Unicredit, con lancio di uova, bottiglie e petardi.
In 150.000 hanno detto no alle politiche dell’attuale Governo. ”Con l’Europa che si ribella, cacciamo il governo Monti”, questo lo slogan dei manifestanti contro la crescente disoccupazione, precarietà e licenziamenti.
Al corteo – organizzato da sindacati, partiti politici e movimenti – si sono unite diverse categorie di cittadini, provenienti anche da varie località italiane. Tra questi gli studenti, col loro striscione: ”Piazze invase contro la troika. E’ l’Europa che ce lo chiede”.
Si aggiungono i manifesti del sindacato Usb di Taranto: “Vogliamo morire di salute”. Sulla scia delle proteste i cartelli dei disabili guidati dal Comitato 16 Novembre Onlus: “Più assistenza domiciliare, meno strutture residenziali”, nonchè dei terremotati emiliani del Comitato Sisma.12: “L’Emilia è ancora scossa, diamoci una mossa!”.
Il disappunto si è anche allargato a tutti gli schieramenti politici: “Queste politiche stanno devastando interi paesi dell’Europa, i partiti in Parlamento hanno letteralmente calato le mutande davanti a Monti. E’ un esecutivo di banchieri e ricchissimi. E noi siamo in piazza per dire no a questo scandalo.”
La manifestazione ha creato disagi alla circolazione della capitale, blindata per l’occasione. Arterie principali tra cui la Tiburtina, l’ingresso della A24 e la Tangelziale est sono state bloccate dai cortei, nodi cruciali in cui si sono verificati scontri con le forze dell’ordine. Il movimentato fiume di manifestanti si è sciolto intorno alle 19, senza gravi conseguenze.