Le associazioni Fipe e Ascom denunciano la maggiore libertà delle sagre, cioè feste di paese, per le quali non sussistono le stesse regolamentazioni applicate ai ristoranti.
Le sagre si svolgono durante il periodo estivo proponendo cibi e prodotti locali, senza scontrini né rivevute fiscali. Si tratta dunque di concorrenza sleale per i ristoratori, che già attraversano un periodo di crisi, poi d’estate devono competere con i prezzi abbordabili delle feste di paese. Il presidente dei ristoratori, Leopoldo Gerbore, aveva già espresso la sua preoccupazione a riguardo.
Le sagre sono tante ed ogni giorno ne salta fuori una, dedicata ad una pietanza o ad un alimento, la richiesta è il coinvolgimento dei ristoratori all’interno delle feste di paese.