Vaporizzatori, funghi magici, taglia erba, semi femminizzati: cercando sulla rete notizie ed informazioni sulle droghe leggere, ci si imbatte anche in siti che vendono legalmente questo genere di cose.
A questo punto la domanda che sorge spontanea è quella se sia arrivata l’ora di pensare seriamente alla legalizzazione delle droghe leggere in Italia. In effetti, secondo una recente pubblicazione da parte dell’ONU, la cannabis è la droga più consumata al mondo e in Italia sono 4 milioni le persone che ne fanno uso regolarmente.
Inoltre, una ricerca dell’università Complutense di Madrid ha dimostrato che la marijuana abbia degli effetti terapeutici e prevenga alcuni tipi di tumori, tanto che Toscana e Puglia hanno difatti inserito nei rispettivi servizi sanitari regionali l’utilizzo di cannabinoidi per i malati terminali che ne richiedano l’uso.
A valorizzare la tesi pro legalizzazione c’è anche lo Stato dell’Uruguay, dove il governo locale, per fronteggiare e combattere il narcotraffico, sta legalizzando la produzione, l’acquisto e l’uso delle droghe leggere. Il governo crede che la legalizzazione delle marijuana porterebbe una drastica riduzione del consumo di quelle pesanti, infierendo così un doppio colpo ai cartelli della droga.
Della stessa opinione è anche lo scrittore-giornalista Saviano e anche l’assessore alla legalità di Bologna Nadia Monti.
L’esempio dell’Uruguay, inoltre, non è da sottovalutare, perché sarebbe il primo Paese al mondo a mettere sotto l’egidia del monopolio statale la vendita della droga (o tramite concessionari autorizzati), superando anche l’Olanda, dove il commercio legale è in mano a privati e dove la produzione non è regolata da alcuna legge.
Il presidente della repubblica uruguagia Mujica è completamente favorevole all’iniziativa e sostiene che, vista la grande diffusione, oramai la cannabis è da considerare come un vizio come si considera quello dell’alcool.
Nel caso venisse preso lo stesso provvedimento in Italia, si calcola che il gettito creato dalla legalizzazione porterebbe nelle casse dell’Erario oltre un miliardo di euro. E, visto la crescente popolarità che gli smartshop della rete stanno riscuotendo e il gran numero di consumatori, una politica di questo genere decreterebbe ufficialmente il fallimento della politica proibizionista che Europa e Nord America hanno intrapreso fin dagli anni ’70 per far guerra alla droga.